L’avannotteria è praticamente terminata. A breve sarà quindi possibile allevare gli avannotti a Lugela (Mozambico). L’allevamento di pesci di acqua dolce, è una parte importante di un vasto progetto, gestito da COSV e CELIM, che ha come fine la riduzione del tasso di denutrizione nella regione della Zambezia.

Il progetto prevede l’aumento e la diversificazione della produzione agricola, attraverso la creazione di 300 piantagioni più resistenti ai cambiamenti climatici, ma anche un consolidamento della piscicoltura e dell’apicoltura. È quindi prevista l’installazione di 100 vasche per l’allevamento di tilapia (un pesce di acqua dolce particolarmente resistente) e la creazione di forni e essiccatoi per la trasformazione del pescato. A questa attività viene affiancata l’installazione di 600 arnie per apicoltura e l’avvio di due centri di lavorazione del miele legato alla Cooperativa locale Cizenda Tae. Saranno poi organizzati corsi di formazione a beneficio di 100 piscicoltori e 100 apicoltori.

Delle 100 vasche previste, ne sono già state realizzate 27 (dieci tra febbraio e maggio). Queste vasche, che sono di fatto piccoli stagni, sono gestiti da quattro piscicoltori che hanno seminato i primi avannotti in primavera. Gli avannotti sono stati acquistati sul mercato e ora stanno crescendo. Finché gli avannotti non diventeranno pesci, non potranno però essere venduti al mercato e gli allevatori non potranno rientrare del capitale. I pesci adulti, a loro volta, daranno vita a nuovi avannotti che saranno allevati nella nuova struttura prima di essere depositati negli stagni.

«L’avannotteria – spiegano i responsabili locali di CELIM – è una struttura portante del progetto perché potenzia la produzione di pesci effettuata nelle vasche. Oltre a queste strutture verranno creati anche forni ed essiccatoi per la trasformazione del pescato. In questo modo il pesce potrà essere venduto sia fresco sia secco, garantendo una maggiore costanza nelle entrate degli allevatori».

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