In Kenya le donne sono ancora ai margini del mondo del lavoro. Secondo le statistiche fornite dal Kenya National Bureau of Statistics, solo un terzo della forza lavoro nazionale è femminile. Il settore formale occupa 880mila donne contro 1,68 milioni di uomini. Nell’industria le donne hanno un ruolo davvero marginale: sono 49mila contro i 252mila uomini. Anche nel commercio la proporzione è ingenerosa: 54mila contro 186mila. Un ruolo più importante viene svolto in agricoltura. Nelle grandi aziende agricole sono 112mila le contadine contro 225mila contadini.

Ed è proprio nell’agricoltura che CELIM scommette sull’emancipazione femminile attraverso il progetto «Milky: l’oro bianco del Kenya», che mira allo sviluppo della filiera del latte nella contea di Kiambu.

Il progetto è articolato. L’obiettivo è assistere duemila micro-imprese nello sviluppo di una filiera lattiero-casearia di qualità, potenziandone la produzione. CELIM, che lavora sul campo insieme a Caritas, si è concentrata sul sostegno alle fasi di produzione, con l’obiettivo di incrementare quantità e qualità del latte prodotto, attraverso corsi di formazione su nutrizione animale, tecniche di allevamento, nozioni di zootecnia e para-veterinaria, sviluppo di un sistema idrico efficiente e aumento della conoscenza e dell’utilizzo di fonti rinnovabili. Saranno inoltre potenziate le unità di lavorazione del latte e sarà strutturato il reparto commerciale. Verranno, infine, creati cinque centri di raccolta del latte.

In questo contesto, particolare attenzione sarà dedicata alle donne. Nelle attività e ai corsi previsti parteciperanno 1.300 donne della contea. Sono inoltre previsti attività di empowerment e formazione sull’uguaglianza di genere, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo femminile, ridurre il gap di genere e favorire il loro inserimento nel settore.

«L’attenzione che rivolgiamo alle donne – spiegano i responsabili di CELIM in Kenya – è un omaggio al ruolo femminile in Africa. Le donne sono spesso costrette ai margini eppure, tra mille difficoltà, rappresentano un pilastro fonamentale per la crescita del continente. Riconoscere questo protagonismo e sostenerelo è un modo per aiutare l’intera società africana a svilupparsi in modo armonico e rispettoso dei diritti di tutti».

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