In Italia continua a crescere la diffusione delle tecnologie Ict (Information and Communications Technology ) anche se rimane un gap rilevante rispetto agli altri Paesi Ue. La quota di famiglie che accede a Internet da casa mediante banda larga è salita nel 2018 al 73,7% dal 70,2% del 2017. Il 68,5% delle persone di 6 anni e più si è connesso al Web negli ultimi dodici mesi (65,3% nel 2017) mentre il 52,1% accede tutti i giorni.

I giovani restavano i più grandi utilizzatori di Internet (oltre il 94% dei 15-24enni), ma la diffusione comincia a essere significativa anche tra i 65-74enni, che nell’ultimo anno passano dal 30,8% al 39,3%. Tra le persone di 14 anni e più, si utilizza soprattutto lo smartphone per l’accesso alla rete (89,2%), seguito dal Pc da tavolo (45,4%). Il 28,3% utilizza un laptop o un netbook, il 26,1% un tablet mentre il 6,7% altri dispositivi mobili come ebook, smart watch, ecc. Aumentano dal 12,9% al 16,9% le imprese che investono sulle competenze digitali provvedendo alla formazione dei propri addetti.

Non solo università…

Di fronte a questi dati, il mondo della cooperazione non può e non deve rimanere inerte. Il Web e l’Itc rappresentano una grandissima potenzialità. Tuttavia, la consapevolezza e le competenze necessarie per utilizzare al meglio gli strumenti digitali (non solo social media, ma anche software, mappe, piattaforme, applicazioni, chat bot, sensori, droni) sono ancora lontane dall’essere introdotte nel sistema d’istruzione formale in Italia e nelle attività di educazione permanente rivolte agli attori dello sviluppo sostenibile.

Per questo motivo, 20 organizzazioni del Terzo Settore (tra le quali CELIM) hanno dato vita al progetto «Digitale per la cittadinanza globale. Le nuove tecnologie al servizio dello sviluppo sostenibile». L’obiettivo è favorire la crescita di cittadini consapevoli e responsabili in una società sempre più globale e interdipendente. Le principali azioni vanno dalla pubblicazioni di materiali di approfondimento sulle Ict per lo sviluppo, tra cui articoli, dossier e ebook, la realizzazione di percorsi di formazione nelle scuole superiori e nelle università.

Proprio in ambito universitario è nato «Ict for Development and Social Good», il primo master in Italia incentrato sull’applicazione delle tecnologie digitali nei progetti sociali e di cooperazione internazionale. Il programma prevede insegnamenti che vanno dalle nuove metodologie per il project management e l’innovazione sociale, alle Ict per la raccolta e visualizzazione dei dati nei programmi di sviluppo; dalle applicazioni mobili funzionanti anche offline nelle zone più remote fino alla blockchain e alle implicazioni future dell’intelligenza artificiale.

Le iscrizioni al master sono aperte fino al 9 settembre. Per maggior informazioni, clicca qui.