Nuovi cestini, più robusti e resistenti. Strutture solide, realizzate in metallo in modo da resistere al peso e al tempo. È questo l’ultimo intervento fatto in Mozambico nell’ambito di «Quelimane Limpa», un progetto realizzato per rafforzare la cooperazione tra le autorità locali, la società civile e il settore privato nella raccolta e nella gestione dei rifiuti solidi urbani della cittadina nel centro del Mozambico.

Questo è solo l’intervento più recente in termine di tempo. Il progetto, che si è sviluppato negli ultimi tre anni grazie alla collaborazione di CELIM con Comune di Milano, CeTAmb Lab, Consiglio Municipale della Città di Quelimane, Amsa, SamCom, ha compiuto numerosi passi avanti nel settore della raccolta e del riciclo della spazzatura.

Tra le azioni messe in campo la creazione di micro-imprese legate alla gestione e al riciclaggio di rifiuti, in particolare plastica e materiale organico, attività di formazione e assistenza, fornitura di mezzi e attrezzature di lavoro. Ma anche il coinvolgimento della società civile attraverso campagne di sensibilizzazione, materiale divulgativo ed educazione ambientale nelle scuole e la promozione dell’uso di compost tra i contadini.

Per facilitare la raccolta della frazione organica è stato adottato il sistema messo a punto da Amsa (società del Gruppo A2A) e Novamont per i mercati scoperti della città di Milano che si basa sull’utilizzo di sacchi compostabili da 80 litri e reggi sacco che sono stati installati all’interno del mercato centrale di Quelimane.

Il progetto ha consentito, inoltre, di posizionare 150 cestini stradali per migliorare il servizio di raccolta stradale, parallelamente ad una attività di sensibilizzazione della popolazione. Infine sono stati razionalizzati gli itinerari di vuotatura dei 54 container stradali che costituiscono l’attuale rete di raccolta dei rifiuti solidi urbani.

«Il progetto ha permesso anche di costruire un centro di compostaggio – spiega Lara Viganò, Programme Coordinator Africa di CELIM -. Complessivamente, l’impianto ha una capacità di trattamento di 40 tonnellate anno che dovrebbe permettere di intercettare i rifiuti organici del mercato centrale. Parallelamente si sta terminando la realizzazione di un centro per il trattamento degli scarti di plastica. L’obiettivo è di trasformare il rifiuto da pericoloso e ingombrante scarto in una risorsa per la comunità».

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