Un’alleanza strategica per una migliore gestione della raccolta rifiuti in Albania. È quanto sta realizzando CELIM, insieme a partner come Comune di Milano e Amsa, azienda che gestisce i rifiuti nella metropoli meneghina. L’alleanza non è nuova. Negli anni scorsi CELIM, Amsa e Comune di Milano hanno già collaborato in Mozambico, nel progetto Quelimane Limpa, e anche in Albania, dove il Comune è partner nel progetto di Conservazione delle aree protette.

La scorsa settimana, una delegazione di CELIM, Amsa e Comune di Milano ha avuto incontri istituzionali a Berat, Tirana (la capitale) e Valona. «Sono state occasioni importanti – spiega Luciano Bocci, Celim Albania – perché ci hanno dato l’occasione di incontrare le autorità e di sentire dalla loro viva voce le necessità delle comunità locali. Sulla base di queste indicazioni, siamo pronti a presentare progetti che possano davvero cambiare l’aspetto delle città albanesi e possano migliorare la qualità della vita dei loro abitanti».

Le legge sempre più verde

Questi incontri si tengono in un contesto particolare. Dall’8 ottobre, in Albania entrano in vigore le nuove norme del codice penale in tema ambientale. Moltissime le novità.

Una pena fino a tre anni è prevista per i responsabili di inquinamento dell’aria, delle acque superficiali e sotterranee, della terra e a chi procura danni agli animali o alle piante attraverso l’inquinamento. Se lo stesso reato è commesso in aree protette dalla legge la pena è aumentata a cinque anni e da sette fino a quindici anni se se l’inquinamento causa lesioni o la morte di persone.

Rifiuti da scarto a risorsa

In merito alla gestione rifiuti, le nuove norme prevedono sanzioni per chi, «attraverso la raccolta, il trasporto, il recupero o lo smaltimento dei rifiuti, la cura delle discariche, […] causano o possono causare gravi danni alla qualità dell’aria, della qualità del suolo o della qualità dell’acqua, negli animali o nelle piante, è punibile con una multa o fino a cinque anni di reclusione». Pene fino a quindici anni per chi «provoca o è suscettibile di causare gravi danni alla salute umana» o la morte di una persona».

Altre direttive severe sono previste per il trasporto dei rifiuti, le attività industriali pericolose, la gestione di ateriali nucleari e sostanze radioattive, i danni a specie protette di flora e fauna selvatiche, il commercio di specie protette di flora e fauna selvatiche e i danni alle aree protette.

«In Albania sta nascendo una nuova sensibilità ambientale – conclude Bocci -. Come CELIM vogliamo essere protagonisti di questo cambiamento. Acap è un progetto importante, ma noi vogliamo lavorare più a fondo per valorizzare il grande patrimonio faunistico e floreale del Paese delle Aquile».

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