Formazione al lavoro, ma anche al fare impresa. Agosto e settembre sono stati mesi intensi per gli operatori di CELIM che sono entrati in sette penitenziari zambiani per tenere un training per detenuti ma anche alle guardie carcerarie. «Il lavoro – spiegano al CELIM – è un formidabile strumento per reinserire i carcerati nella società. Quando parliamo di lavoro però non intendiamo solo il lavoro formale, ma anche la capacità di imparare a fare impresa, gestendo in modo autonomo le proprie capacità».

I moduli formativi sono stati strutturati separatamente per detenuti e guardie: tre giorni per i primi e altrettanti per i secondi. «Sapere organizzare una propria azienda e saperla gestire – continuano – è un modo non solo per lavorare, ma per creare lavoro e quindi per ritornare a essere parte integrante della società. Il training ha suscitato un grande interesse e attiva partecipazione».

Le attività però non sono terminate. Ieri ha preso il via a Mongu il Psychosocial counselling training rivolto alle guardie carcerarie. Si tratta di lezioni che offrono i fondamenti dell’assistenza psicologica a cinque guardie per cinque penitenziari (Mumbwa, Kaoma, Mongu, Kalabo e Senanga), con l’aggiunta di tre ufficiali dell’ufficio regionale. La prossima settimana si terrà lo stesso training nei penitenziari di Mazabuka e Nakambala.

«Il progetto complessivo interesserà 1.452 detenuti che devono scontare una condanna inferiore a 4 anni in sette penitenziari dello Zambia (Kaoma, Kalabo, Senanga, Mongu, Mumbwa, Mazabuka, Nakambala Approved School). Ad essi si aggiungono 20 coordinatori delle attività formative, 17 responsabili dell’area psico-sociale nelle carceri, 12 impiegati dell’ufficio del lavoro, 19 assistenti sociali. Siamo convinti che il reinserimento degli ex detenuti in Zambia non solo sia possibile, ma sia doveroso e che queste persone possono ancora dare molto al loro Paese».

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