Hanno compiuto cinque mesi. Sguazzano tranquilli negli stagni. Sono gli esemplari di tilapia nati nell’ambito del progetto «Sostenere lo sviluppo in Zambezia», progetto portato avanti da CELIM in una delle più povere regioni del Mozambico (con un tasso di povertà che è passato dal 41% nel 2008 al 55% nel 2015 e tassi di denutrizione cronica del 38%).

La piscicoltura è una delle attività ideate per creare fonti di entrate alternative per la popolazione locale. Il progetto prevede l’installazione di 100 vasche per l’allevamento, una avannotteria e la creazione di forni e essiccatoi per la trasformazione del pescato.

«Nei mesi scorsi – spiegano i responsabili locali di CELIM – sono state scavate le prime vasche. È stato un lavoro complesso cui hanno partecipato decine di uomini e donne. Un lavoro certosino fatto quasi interamente a mano e con grande fatica. Ma i primi risultati si vedono».

Gli avannotti sono stati seminati e, lentamente, sono cresciuti. «Quando avranno raggiunto la misura giusta – continuano i responsabili di CELIM – saranno venduti sui mercati locali. Ciò garantirà entrate supplettive. Allo stesso tempo, offrirà agli abitanti della Zambezia un alimento nutriente che integrerà la dieta locale».

Intanto continua la costruzione delle vasche, abbinato a un centro di produzione del mangime da scarti agricoli. Ha preso il via anche la formazione di 100 piscicoltori. «La formazione – concludono i responsabili CELIM – è un aspetto centrale del progetto. È attraverso una formazione, più ancora della realizzazione delle strutture, che rende protagoniste le popolazioni locali e offre loro la possibilità di essere protagoniste del loro futuro».

La mappa delle vasche
Il cantiere di scavo
Una delle vasche completate
Una delle vasche completate
Una delle vasche completate con l'insegna
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