Una natura pressoché incontaminata. Una flora e una fauna ricchissima. Questa è la contea di Laikipia, in Kenya. Gli italiani hanno imparato a conoscerla attraverso i libri della scrittrice ambientalista Kuki Gallmann (in particolare «Sognavo l’Africa», da cui è stato tratto il film «Sognando l’Africa», con Kim Basinger).

Negli ultimi vent’anni il turismo è diventato una risorsa per la regione. Uno strumento per creare sviluppo economico, inclusione sociale, conservazione e sostenibilità. Nel tempo, Laikipia è cresciuta fino a diventare una destinazione turistica di grande pregio che offre la possibilità di entrare in contatto con la più alta concentrazione di specie in pericolo nel Paese (bufali, elefanti, leoni, leopardi, rinoceronti) e con il Monte Kenya.

Attualmente, il settore turistico impiega 1.300 persone e genera più di due milioni di dollari in salari. Anche l’economia locale beneficia enormemente della fornitura di prodotti e di altri servizi come sicurezza, gestione delle risorse idriche, recinzioni, manutenzione delle strade pubbliche, assistenza sanitaria, istruzione e sviluppo delle imprese.

In questo contesto, nell’ambito del progetto «Coltivare il futuro. Filiere agricole ecosostenibili in Kenya», CELIM sta lavorando per rafforzare le conoscenze tecnico-agricole dei contadini e sviluppare una serie di attività, tra le quali il turismo, per aumentare le capacità di resilienza delle comunità locali. «Il nostro obiettivo – osservano i responsabili di CELIM in Kenya – è creare percorsi che prevedano un contatto con le diverse comunità. Il progetto lavora cercando di privilegiare metodologie ecocompatibilià nel rispetto delle risorse del territorio».

Da 65 anni, la nostra Ong lavora in Africa, Medio Oriente ed Europa lavora cercando di promuovere una crescita umana ed economica unita alla tutela dell’ambiente. Così sono nati progetti articolati che guardano alla salvaguardia dell’ambiente come a un’opportunità. In Kenya, per esempio, dove l’allevamento di bovini è diventato strumento per promuovere l’emancipazione femminile e sviluppare fonti energetiche rinnovabili. E, ancora, in Zambia, con la coltivazione della moringa che può assicurare fonti di reddito aggiuntive ai contadini arrestando al contempo il consumo dei terreni. In Mozambico, si stanno sviluppando l’apicoltura e la piscicoltura che sfruttano le potenzialità dell’ecosistema per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici.

«Il progetto nella contea di Laikipia entrerà nel vivo agli inizi del prossimo anno – spiegano al CELIM -. Stiamo però già lavorando sul terreno per creare le condizioni migliori di intervento. Ne siamo convinti: ambiente e industria turistica possono e devono convivere per offrire alla popolazione locale un’opportunità di sviluppo».

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