Una lettera o un biglietto di auguri scritti a mano. Negli anni di Internet, del Wi-Fi, degli Sms, dei messaggi WhatsApp, della comunicazione veloce che non può aspettare neanche un secondo, la scrittura a mano sembra un esercizio antico e fuori dal tempo. Eppure la bella calligrafia ha un grande valore sia estetico sia nei processi di apprendimento. Persino Steve Jobs, il fondatore di Apple, nel momento in cui abbandonò gli studi universitari cominciò a seguire dei corsi di calligrafia. E da questi «obsoleti» insegnamenti imparò una lezione fondamentale: la bellezza è nel dettaglio, qualunque cosa nata per scopi funzionali (come la tipografia o il computer) può avere il suo punto di forza nella precisione e nell’estetica.

In un recente articolo scritto per il «New York Times», la scrittrice Maria Konnikova ha citato quanti, specie nel campo della psicologia cognitiva, sostengono che il corsivo non possa essere relegato tra «le bizzarre reliquie del passato». Tra questi lo psicologo francese Stanislas Dehaene il quale afferma che scrivere a mano mette in moto un circuito neurale che ci farebbe gradualmente assimilare il gesto necessario a tracciare uno specifico segno. Ed è quel circuito a rendere più facili i nostri percorsi di apprendimento. Un processo che aiuta i più piccoli, ma anche gli adulti. «Scrivendo al computer – secondo la Konnikova – gli adulti riescono a essere molto più veloci e performanti rispetto a quanto potrebbero fare manualmente, ma forse questa efficienza la si paga con una minore capacità di processare nuove informazioni. Non solo apprendiamo meglio il significato di ogni singola lettera se la scriviamo a mano, e così facendo la memorizziamo gradualmente. Ma è probabile che anche le capacità generali di apprendimento e memoria possano aumentare». Tutto ciò senza calcolare l’enorme valore sentimentale di uno scritto a mano. Le belle lettere sono un gesto di amore e di affetto verso qualcun altro. Un qualcosa di sé che si dona.

È anche per questi motivi che CELIM ha deciso di vendere i biglietti per scrivere ai propri cari e ai propri amici gli auguri a mano. Questi biglietti hanno una grande valenza solidale perché sono stati lavorati a mano dalle donne assistite nei centri di accoglienza all’interno del progetto «Donne migranti in Libano». E la donazione viene destinata proprio alle attività svolte dalle donne africane che sono state sottratte alla kafala, quel sistema giuridico in vigore in Medio Oriente che permette di sfruttare (fino ai livelli di schiavitù) le stranieri e gli stranieri.

Dove è possibile trovare i biglietti? Fino al 22 dicembre si possono acquistare nel temporary shop di CELIM oppure possono essere richiesti direttamente attraverso il sito CELIM.

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