Il Mozambico si sta preparando al peggio. Per il momento non ci sono contagi da coronavirus, ma nel vicino Sudafrica l’epidemia è già iniziata e il rischio che valichi la frontiera non è così remoto. E allora il governo di Maputo ha messo in moto le misure basilari: evitare le concentrazioni di persone, diffondere le regole sanitarie di primo intervento, preparare alcuni reparti per fronteggiare l’eventuale arrivo del virus.

«Da una ventina di giorni – spiega Mauro Vigo, cooperante CELIM Mozambico -, Maputo ha deciso di rafforzare i controlli alle frontiera per tutti quelli che arrivano da Paesi a rischio, compresi i sudafricani. Sono state fermate alcune persone che, per fortuna, sono risultate negative ai tamponi. Il ministero della Salute ha però messo le mani avanti e ha detto il Mozambico non ha strutture adeguate per fronteggiare una vasta epidemia. Pare siano in grado di affrontare il contagio di un centinaio di pazienti. Hanno acquisito kit, ma se il contagio dovesse diffondersi il Paese non ce la farebbe senza gli aiuti internazionali».

Domenica 15 marzo, il presidente Felipe Nyusi ha annunciato misure di contenimento tra cui il divieto di qualsiasi evento sportivo, musicale, ludico con più di 300 persone. Al di là dell’aspetto medico, il coronavirus potrebbe trasformarsi in una profonda crisi economica. «Il flusso commerciale con la Cina rappresenta il 12% delle importazioni e il 6% delle esportazioni – continua Vigo -. Il rallentamento cinese si riflette e si rifletterà direttamente sull’economia mozambicana. Il timore è che ci sia nel breve un aumento dei prezzi sui prodotti importati e una diminuzione delle esportazioni. Ciò avrà un certo impatto sulla popolazione, soprattutto quella più povera».

A livello di popolazione c’è un sentore di un rischio incombente ma, di fatto, non si percepisce nulla in particolare. «Il ministero della Salute – osserva Marco Andreoni, responsabile Paesi di CELIM in Mozambico – sta facendo propaganda per promuovere le buone abitudini che evitano il contagio. La gente comunque inizia a essere preoccupata e sta mettendo in pratica le norme igieniche elementari per evitare il più possibile il contagio. Anche le Chiese cristiane si stanno muovendo. Alcune hanno già sospeso le funzioni religiose addirittura si dice che verranno sospese le messe per la Domenica delle Palme. CELIM? Noi non ci fermiamo, continuiamo le nostre attività in attesa di vedere quali saranno gli sviluppi di questa (possibile) emergenza».