La raccolta-fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto che alla fine di gennaio ha scosso la Turchia è stata un grande successo. In poche settimane, grazie a decine di donatori, è stato possibile raccogliere più di 20mila euro. Una somma considerevole che è stata subito fatta arrivare alla Caritas Anatolia. Come è stata utilizzata lo descrive bene John Farhad, nella lettera che pubblichiamo qui di seguito. Una storia, che non è terminata, di fatica e di grandi soddisfazioni, resa possibile proprio grazie ai donatori. A loro va il ringraziamento della Caritas Anatolia e di CELIM che con essa ha collaborato.
Carissimi amici e benefattori, anzitutto vi faccio i miei auguri di buona Pasqua. Una Pasqua diversa, «un passaggio» diverso. Forse mai come quest’anno sentiamo il bisogno di uscire da questa «tomba»! Per questo vi auguro una buona Pasqua. Oggi Gesù ci indica la via d’uscita: «Come io vi ho amato, amatevi gli uni gli altri!».
A distanza di tre mesi dal terremoto nella zona orientale della Turchia vi voglio raccontare quello che siamo riusciti a realizzare e le difficoltà vissute.
Subito dopo il terremoto abbiamo visitato alcuni villaggi nella zona montagnosa tra Malatya ed Elaziğ e, alla fine, abbiamo deciso di intervenire a favore di trenta famiglie in tre villaggi che vivono in montagna a un altezza di 1995 m. Ci siamo messi in contatto con le autorità governative, il vicegovernatore di Pütürge, e abbiamo presentato il nostro progetto di costruire trenta case-container.
A metà febbraio nonostante le nevicate abbiamo dato avvio al lavoro. Non è stato facile portare il materiale ai villaggi perché le strade sono strette, pieno di neve e, qualche volta, completamente chiuse e bloccate! Quindi fino a un certo punto il materiale è stato portato con camion e poi, una volta scaricati, sono stati caricati su carri trainati da trattori! A queste difficoltà si sono aggiunte le tante giornate senza elettricità che ci hanno obbligato a bloccare il lavoro. Ma nonostante tutto in quaranta giorni siamo riusciti a consegnare 22 case a 22 famiglie! Purtroppo, il coronavirus e il conseguente lockdown ci ha costretto a fermare il nostro intervento. Attendiamo che passi questa burrasca per completare il lavoro.
Nello stesso periodo abbiamo distribuito 700 pacchi alimentari e un camion pieno di coperte e dei vestiti invernali.
In attesa dei tempi più migliori, voglio ringraziarvi specialmente a nome della gente dei tre villaggi di Bölükkaya, Gündeğer e Karşıyaka per la vostra generosità e il gran gesto di solidarietà dimostrate. Nelle zone terremotate c’è ancora la neve, ma almeno 22 famiglie non vivono più nelle tende ma in una casa. E questo grazie a voi.
Vi ringrazio di cuore, con augurio che il Signore faccia rotolare via quel masso che c’è davanti ai nostri cuori e che si possa vivere nel suo amore. Buona Pasqua
John Farhad
Caritas Anatolia