Hanno sbagliato. Hanno pagato. Ora per loro inizia una nuova vita. Una vita fatta di impegno e di lavoro per dimostrare che non solo sanno riscattarsi dal passato, ma sanno reintegrarsi a pieno titolo nella società. Mercoledì 24 giugno, Francis, Chris, Bryco, Lynn, Eunice, Royce, Rhosa e Kelvin hanno ricevuto le attrezzature necessarie per iniziare una nuova attività professionale. A breve, inizieranno. Il loro grazie va a «La seconda occasione», un progetto che CELIM sta portando avanti in Zambia per aiutare lo sviluppo delle competenze degli ex detenuti e la loro reintegrazione socio-economica.

«Il progetto – spiega Gianclaudio Bizzotto, Country Manager di CELIM in Zambia – prevede l’aiuto sotto forma di attrezzature e materiale per ex prigionieri che vengono giudicati capaci di poter iniziare un loro business. Crediamo che il lavoro sia una potentissima leva di riscatto per chi ha pagato il proprio debito con la società».

Nulla però è improvvisato. Dopo la scarcerazione, i responsabili di CELIM si recano più volte a casa dell’ex detenuto ed effettuano una valutazione sulla sua situazione famigliare ed economica. Tenendo poi presente le capacità dimostrate in carcere e quelle acquisite durante il periodo di detenzione, vengono acquistate attrezzature e materiali che sono dati in gestione all’ex detenuto.

«Con gli ex detenuti noi facciamo un patto – osserva Bizzotto -: le attrezzature diventeranno di loro proprietà, ma solo dopo un attento monitoraggio sul loro corretto uso. In questi giorni abbiamo fornito attrezzature e materiali per officina meccanica a Francis, Chris e Bryco che si sono associati per poter lavorare assieme. Chris Hambulo ha ricevuto attrezzature e 100 pulcini per dar vita a un pollaio, Lynn Kayombo e Eunice Nambala si sono associate per poter vendere pesce, Royce Nyerenda ha deciso di mettersi nel commercio di scarpe, Rhosa Nambala nel commercio di articoli alimentari, Kelvin Chisulo nel commercio di articoli alimentari».

Oltre al monitoraggio dello staff, nel progetto sono coinvolti anche i leader locali. «Loro conoscono bene le persone della loro comunità e possono esserci d’aiuto nel monitoraggio continuo – conclude Bizzotto -. Alcuni di essi si sono impegnati a visitare di frequente gli ex detenuti per verificare come stanno lavorando e come si stanno reinserendo nella società. Noi scommettiamo sugli ex carcerati. Diamo loro fiducia sperando che potranno guadagnarsi da vivere e, allo stesso tempo, essere nuovamente accettati nelle loro comunità di origine e contribuire alla sua crescita».

Nelle immagini, la cerimonia di consegna dei materiali agli ex detenuti

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