Le api africane sono pericolose? Certamente sono più aggressive di quelle europee, ma se trattate in modo corretto e se si rispetta l’ambiente in cui vivono possono garantire miele di ottima qualità. Per questo motivo, CELIM lavora in Mozambico per formare in modo adeguato gli apicoltori affinché la produzione di miele possa aumentare e i contadini possano godere di un’entrata aggiuntiva.

Secondo quanto affermano gli esperti di apicoltura, le api da miele africane impollinano e producono miele esattamente come tutte le altre razze di api da miele. Gli apicoltori sudafricani, per esempio, usano questa sottospecie da sempre e con ottimi risultati.

Le api africane possono essere gestite con efficienza e sicurezza a patto però che l’apicoltore acquisisca alcune competenze specifiche necessarie alla loro gestione evitando contaminazioni con altre specie e utilizzando alcuni accorgimenti: per diminuire i rischi di attacco. Gli apicoltori africani, per esempio, dispongono colonie singole piuttosto che strutture con alveari multipli in modo da evitare di dover disturbare ripetutamente la colonia mentre si opera sulle altre. In secondo luogo gli apicoltori utilizzano molto fumo.

Gli esperti ritengono infatti che il fumo mascheri il feromone di allarme delle api indebolendo la risposta difensiva della colonia. Gli apicoltori che gestiscono api africane indossano poi appropriati indumenti protettivi quali tuta antiapi completa, stivali, guanti e velo. Le api africane attaccano i colori scuri per questo, in molti casi, il velo di protezione per il viso di tipo oscurato per la protezione dal sole viene ricoperto dalle api.

In Zambezia, in questi ultimi tre anni, CELIM ha lavorato a fianco degli apicoltori installando decine di arnie e organizzando corsi di formazione a beneficio di un centinaio di apicoltori. «Adesso – spiega Marco Andreoni, responsabile Paese di CELIM in Mozambico – c’è maggiore consapevolezza delle tecniche dell’apicoltura e delle potenzialità del miele come prodotto alimentare. La produzione di miele varia di anno in anno perché è influenzata dalle condizioni climatiche (temperatura, pioggie, siccità) per cui i risultati non sempre sono buoni. L’amore per le api ci fa però superare queste difficoltà e ci permette di andare avanti».

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