“La guerra è il più grande crimine contro l’umanità (…) Si dice: i mezzi, in fin dei conti, sono mezzi. Io dico: i mezzi, in fin dei conti, sono tutto”.
Mahatma Gandhi

 

L’invasione dell’Ucraina va condannata. È un atto ingiusto che ha colpito una popolazione inerme. È un’azione che ha violato il diritto di una nazione a vivere secondo le proprie regole e secondo la propria cultura. CELIM non fa sconti a chi sta uccidendo civili e militari e sta distruggendo infrastrutture. La nostra Ong, in linea con le indicazioni della Focsiv (federazione delle Ong di ispirazione cristiana), non crede però che la guerra possa essere una soluzione. Chiede che vengano deposte le armi e che la diplomazia prenda il sopravvento e salvi migliaia di vite umane.

Anche se arriveremo a un cessate-il-fuoco e a un accordo tra Kiev e Mosca, il rischio è che crisi come quella ucraina si ripetano se non si lavora per una autentica cultura della pace. Che cosa significa? Significa promuovere un’educazione che permetta alla persona di scoprire la disumanità della violenza e a inventare risposte nonviolente. Come ha detto Aldo Capitini: “Della nonviolenza si può dare una definizione molto semplice: essa è la scelta di un modo di pensare e di agire che non sia oppressione o distruzione di qualsiasi essere vivente, e particolarmente di esseri umani”.

Diventa quindi necessario operare, anche a livello culturale, per estirpare il concetto di guerra, lavorando sulla gestione dei conflitti. Un’attività che va portata avanti soprattutto con i più piccoli, a partire dalle scuole materne per continuare nelle scuole di livello superiore.

In questo contesto il gioco e le simulazioni diventano strumenti fondamentali per sviluppare le capacità di ascolto reciproco, promuovere l’amicizia e permettere di sfogare e scaricare le tensioni. “Il conflitto è un bisogno naturale – spiega Silvia Ielmini, responsabile dell’area educativa di CELIM -. La violenza nasce dall’incapacità di accettare e gestire i conflitti. Simulare i conflitti con il gioco, per esercitarsi a gestirli, può essere anche divertente. Il gioco può aiutare a fare emergere un conflitto latente. Per questo motivo la nostra Ong propone alle scuole una raccolta di giochi sulla gestione dei conflitti, che abbiamo già usato con successo in passato e che ci sembra appropriata”.

  • Sei un insegnante? Sei un dirigente scolastico?
  • Ti interessa lavorare per una cultura della pace attraverso il gioco?
  • Ti interessa a lavorare con CELIM per diffondere nelle scuole i principi della nonviolenza?

Scopri i nostri giochi per una didattica di pace

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