La campagna 070 dal titolo “Il mondo ha fame. Di sviluppo” chiede a tutti i cittadini, ai parlamentari e al governo di dare maggiore rilevanza all’impegno italiano per un mondo più giusto e sostenibile. L’Italia fa parte del G7 e del G20, siamo uno dei Paesi più sviluppati al mondo, ma ne siamo poco consapevoli, così come siamo poco consapevoli nelle nostre responsabilità e delle grandi opportunità che abbiamo di contribuire a relazioni internazionali più giuste e pacifiche. Le nostre associazioni e le migliaia di iniziative del volontariato italiano nel mondo sono un segno di questo grande contributo di popolo, purtroppo disconosciuto dalla politica.

La Focsiv, federazione delle Ong di ispirazione cristiana, delle quali fa parte anche CELIM, ha aderito alla campagna perché attraverso essa ritiene si possa portare avanti i messaggi della enciclica “Fratelli Tutti per la costruzione di una casa comune solidale, giusta, in pace e bella per tutte e tutti”. Per questo la campagna ha come partner la anche Caritas italiana e Missio. Il mondo cattolico ed ecumenico è chiamato a uscire nelle periferie e partecipare alla edificazione della pace nel mondo con le migliaia di piccoli artigiani della pace che già sono attivi.

Tutto questo chiede una maggiore responsabilità politica e dello Stato italiano. Se l’aiuto pubblico allo sviluppo, la cooperazione pubblica italiana nel mondo, è un parte qualificante della nostra politica estera, come esplicitato nella legge n. 125/2014, allora lo Stato, espressione di noi cittadini, non può non impegnarsi concretamente. Occorre uscire dal provincialismo della politica autocentrata e autoreferenziale, per capire come i fenomeni pandemici, il cambiamento climatico, i conflitti e le crisi che stanno colpendo il nostro Paese, si risolvono solo con una maggiore cooperazione internazionale e, in particolare, con la valorizzazione del volontariato e delle mille iniziative dei nostri territori e associazioni, con la cooperazione di popolo.

Per questo la campagna 070, chiede che lo Stato adotti una legge (come in Francia e in Gran Bretagna) che vincoli a impegnare lo 0,7% del reddito nazionale lordo all’aiuto pubblico allo sviluppo, per sostenere la cooperazione fondata sul volontariato e la solidarietà; in ottemperanza ad impegni internazionali già presi da oltre 50 anni ma mai rispettati. Uno Stato responsabile nella nostra casa comune, è uno Stato che fa crescere la cooperazione per la pace e la giustizia.

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