La disabilità non è un problema, ma una risorsa. È per questo motivo che bisogna combattere lo stigma sociale lavorando con chi è più vicino alle persone condisabilità e sensibilizzando la comunità. Su questi piani hanno lavorato CELIM e Africa Call Organization a dicembre e gennaio attraverso il progetto Edu-Care in Zambia.

«In questi due mesi – spiega Gabriele Ragaini, project officer di CELIM – abbiamo organizzato diversi training per i genitori ma, più in generale, di chi si prende cura dei giovani con disabilità. Parallelamente abbiamo organizzato sessioni di formazione per gli insegnanti. Si è parlato di disabilità e su come affrontare questo tema in tutti gli ambiti della vita, con un focus sull’educazione, sulle pratiche igieniche e sulla lotta allo stigma». Molta attenzione è stata fatta per coinvolgere insegnanti, famiglie, operatori in attività pratiche, dimostrazioni ed esercizi o simulazioni di casi concreti. «Per esempio – continua Gabriele – si è tenuta un’esercitazione di gruppo sulle problematiche legate all’insegnamento ai ragazzi con e senza disabilità. Le stesse attività sono state portate avanti in maniera indipendente nella comunità di Ndola. Altre attività di sensibilizzazione sono state portate avanti dai “community ambassador”, ragazzi e ragazze che, in stand vicino luoghi affollati come grandi magazzini e mercati, coinvolgono i passanti, svolgendo un compito informativo. A Ndola, invece, nella Kemba Secondary School, è stata organizzata l’Annual school competition, dove ragazzi con disabilità e non hanno dato vita a spettacoli teatrali e gare di ballo e di canto, davanti a un pubblico di circa 100 persone.

Quest’ultimo periodo è stato intenso anche dal punto di vista delle costruzioni. Sono state completate tutte le opere edili. Nello specifico i bagni e le rampe nelle cinque scuole di progetto (Shalom, Kalundu, Mbawemi, St. Michaels, Optima), e le costruzioni all’interno di Shalom School. Una prima visita da parte della Zambian Agency for Person with Disabilities è stata effettuata in vista di una certificazione degli edifici. A Ndola invece si è arrivati alle fasi conclusive della costruzione del nuovo centro per l’autismo e l’epilessia.

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