Otto allievi hanno terminato il corso avanzato per soccorritori alpini in Kosovo. Sono sette uomini e una donna, tutti appassionati di montagna. Gente abituata a camminare per sentieri impervi, a vivere le asprezze che solo un ambiente può riservare. “Sono tutti giovani kosovari – spiega Nicola Bassi, project manager di CELIM in Kosovo -, ragazzi e ragazze che hanno le cime nel cuore e amano l’ambiente montano. Per arrivare a questo risultato hanno frequentato il corso base e quello intermedio per poi affrontare quello avanzato”. L’obiettivo di questa formazione è creare un corpo di volontari specializzati nel soccorso sul modello di quello italiano che è uno dei migliori. Il processo è ancora lungo, anche perché richiede una serie di riconoscimenti da parte delle autorità, ma il cammino è stato avviato”.

Il corso avanzato è stato tenuto dagli esperti del Cnsas (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) nell’ambito di NaturKosovo, progetto che vuole contribuire allo sviluppo turistico sostenibile del Kosovo attraverso la promozione del tratto locale della Via Dinarica, valorizzandone le risorse culturali, storiche e naturali, sostenendo le istituzioni nella governance del settore e creando posti di lavoro a beneficio delle comunità locali. Partner di CELIM nel progetto, oltre a Cnsas, sono il Club Alpino italiano, Volontari nel Mondo – Rtm,
Associazione italiana turismo responsabile e Utalaya Foundation.

“Gli esperti del soccorso alpino – conclude Nicola – non opereranno solo sulla Via Dinarica, ma potranno lavorare in tutto il Paese offrendo i loro servizi a chi ama la montagna”.

 

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