Sostegno alla ripresa del settore agricolo in 3 Municipalità della Region West del Kosovo (Gjakova, Klina e Dragash) attraverso la creazione di 6 cooperative agricole e l’azione di 3 imprese di micro finanza. Alla fine del progetto è nata una piccola istituzione di microfinanza a conduzione locale: QeLIM Kosove.
Il Kosovo, protettorato internazionale amministrato ad interim dalle Nazioni Unite e controllato dalle forze militari NATO, sta attraversando un periodo estremamente critico. Il quadro economico è molto deteriorato: sul suo sviluppo gravano la ricostruzione post-bellica e la transizione da un’economia centralizzata ad un sistema di libero mercato.
Microimprenditori, artigiani e agricoltori vivono un particolare disagio economico ed hanno spesso difficoltà ad avviare o riavviare le loro attività per l’impossibilità di accedere al credito.
Da alcuni anni, CELIM si rivolge alle fasce più vulnerabili tra gli abitanti di Gjakova con un progetto di microcredito che sostiene attività di allevamento, agricole, commerciali, artigianali ed alcuni servizi.
Avviato nel 2001, il progetto ha già dato ottimi risultati.
Attraverso un’adeguata formazione su temi economici e finanziari e grazie all’erogazione di piccoli prestiti per avviare micro-attività imprenditoriali, il progetto ha già aiutato più di 800 famiglie a migliorare la propria economia familiare e dunque le proprie condizioni di vita. L’accesso al credito, infatti, ha permesso ad alcune famiglie di acquistare attrezzature agricole e animali, mentre altre hanno potuto aprire una piccola attività commerciale nel proprio villaggio o in città.
Ecco come sono stati ripartiti i prestiti:
A febbraio 2006 è nata l’Associazione QELIM KOSOVË, un’Organizzazione Non Governativa non profit riconosciuta anche come Istituzione di Microfinanza.
L’impegno di CELIM, dunque, continua!
Sostenendo l’associazione appena sorta si intende dar forza alle comunità locali coinvolte, rendendo veramente autonomo il progetto. Del resto, gli interventi di CELIM sono sempre ideati in modo da poter “camminare sulle proprie gambe” e promuovere l’auto-sviluppo della popolazione locale.
Come interveniamo:
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