È il 1954 quando un gruppo di universitari e di professionisti di Milano dà vita al CELIM – Centro Laici Italiani per le Missioni – con lo scopo di sostenere l’attività missionaria diocesana nel Sud del Mondo.
Comincia così la nostra storia. La storia di una delle prime organizzazioni non governative italiane.
Nati come movimento associativo spontaneo, negli anni ci siamo strutturati e siamo cresciuti fino a diventare una ONG iscritta nell’elenco delle Organizzazioni della Società Civile (OSC) dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e riconosciuta dall’Unione Europea per la realizzazione di programmi a breve e medio periodo nei paesi in via di sviluppo (PVS); selezione, formazione ed impiego di volontari, formazione in loco di cittadini dei PVS e per le attività di informazione e di educazione allo sviluppo.
Da una parte si preparano i laici che intendono offrire alle missioni cattoliche uno specifico contributo professionale attraverso momenti di approfondimento, incontri di spiritualità ed esperienze di vita comunitaria; dall’altro si organizzano la raccolta e l’invio di medicinali e apparecchiature mediche a diretto sostegno delle missioni.
Se ne interessano anche l’arcivescovo di Milano, card. Montini, e mons. Bramati, responsabile dell’ufficio missionario diocesano.
Nel corso degli anni ’60 partono decine di volontari per l’Africa, l’Asia e il Sudamerica: non più solo personale medico ma anche insegnanti, ingegneri e geometri.
CELIM cresce, sviluppa un sistema di borse di studio per la specializzazione di studenti stranieri e nascono gruppi di appoggio in diverse città del Nord Italia (da quello a Bergamo nascerà nel 1964 CELIM Bergamo, oggi organismo indipendente).
L’Associazione viene ufficialmente registrata presso il tribunale di Milano.
Fin dagli anni ’80 CELIM si impegna nell’educazione allo sviluppo in Italia attraverso incontri pubblici e interventi nelle scuole per informare e sensibilizzare.
Si lavora per far emergere gli intrecci economico-politici che legano Sud e Nord del Mondo, chiamando tutti ad essere attori di un vero cambiamento e ad accogliere l’Altro.
L’Associazione si dota di una struttura organizzativa più professionale e riceve l’idoneità del Ministero degli Esteri per la realizzazione di programmi nei Paesi in via di Sviluppo.
CELIM decide di favorire il volontariato internazionale non solo di singoli, ma anche di famiglie e giovani coppie: partono famiglie con figli e nascono i loro primi figli “in terra di missione”. Nel 1984 viene organizzato il convegno su “Famiglia e volontariato internazionale. Un ponte fra mondi e culture diverse: scelta possibile o utopia?”.
Negli anni ’90 partono nuove attività in Africa che spaziano dal campo sanitario a quello agricolo, dalla formazione professionale al microcredito, sempre sottesi da una strategia collaborativa: l’accento è sull’autosviluppo dei beneficiari e sull’autosostenibilità dei progetti, che i partner devono essere in grado di gestire autonomamente una volta terminato l’intervento di CELIM.
C’è tuttavia la consapevolezza che un vero sviluppo del Sud senza un cambiamento di mentalità del Nord sia impossibile.
Nasce dunque, nel 2000, CeliMondo, che porterà il mondo a scuola e nelle case della gente. Si tratta di uno spazio educativo nel cuore di Milano in cui l’ONG organizza percorsi didattici e laboratori creativi per le scolaresche e incontri informativi per tutta la cittadinanza.
L’anno successivo, CELIM riceve anche l’idoneità del Ministero degli Esteri per l’attività di educazione allo sviluppo.
Dopo il 2010 seguono anni faticosi in cui CELIM subisce un forte ridimensionamento, in termini di volume di attività e di organico. In Italia, lo spazio CeliMondo viene chiuso nel 2012 per la mancanza di copertura economica; le attività di Educazione alla Cittadinanza Mondiale tuttavia continuano nelle aule scolastiche e negli spazi comunali, con percorsi interculturali o di italiano come lingua seconda.
All’estero, intanto, il personale in partenza è sempre più professionalizzato e qualificato.
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Negli ultimi dieci anni continuano le iniziative per rispondere a povertà educative, migrazioni, sostenibilità. CELIM fa proprio il motto Impact to Change, promuovendo l’autosviluppo e l’autosufficienza delle comunità locali. In questa prospettiva, si consolida la presenza in Africa dove oggi opera in Kenya, Mozambico e Zambia attraverso progetti di sviluppo rurale e di sostegno alle frange più svantaggiate della popolazione (street children e ragazzi con disabilità). Si rafforzano gli interventi nei Balcani: all’Albania si affianca il Kosovo (contrasto alla disoccupazione giovanile e promozione del turismo) e, poi, la Macedonia (sostegno alle popolazioni rom); e in Medio Oriente dove, oltre al Libano (sviluppo rurale e di tutela ambientale), siamo intervenuti in Iraq (progetti di sviluppo agricolo) e in Turchia (a fianco delle popolazioni colpite dai terremoti del 2023). In Italia si continua con le attività di educazione alla cittadinanza mondiale e di educazione ambientale, alle quali vengono affiancate attività di sostegno alle fasce più deboli della popolazione scolastica (doposcuola, lezioni di italiano per ragazzi e ragazze stranieri, ecc.) e campi estivi.
CELIM spegne 70 candeline. In 70 anni sono partiti centinaia di volontari, soprattutto per l’Africa ma anche per l’Asia, il Sud America e i Balcani. 70 anni di impegno, di progetti e di storie, indissolubilmente legati alle vite dei volontari.
Oggi CELIM è sostenuta da centinaia di donatori, appoggiata da un gruppo di personalità del mondo accademico, imprenditoriale e religioso che ne condivide i valori e i principi ispiratori. È affiancata da enti, università, aziende ed associazioni in Italia e nei Paesi in cui opera, aiutata da decine di volontari: persone che credono in quello che facciamo e nel modo in cui lo facciamo.
Fa parte di FOCSIV-Volontari nel Mondo, la più grande federazione di organismi di volontariato internazionale di ispirazione cristiana e, della rete di ONG lombarde, CoLomba.
CELIM è annoverato all’interno di Info Cooperazione, riferimento autorevole in termini di resoconto e trasparenza sulle Ong e associazioni che lavorano nel settore della cooperazione e nell’aiuto umanitario.