Negli ultimi due anni sono stati rinnovati o aperti 160 chilometri di sentieri sulla Via Dinarica, in Kosovo. Una sorta di anello che da Peja porta a Deçan passando per Junik e che riserva paesaggi naturali mozzafiato. Vie che sono state tracciate con un lavoro meticoloso e che sono state dotate di segnaletica orizzontale e verticale. È questo uno dei risultati di “NaturKosovo” progetto che ha come obiettivo la promozione del tratto kosovaro della Via Dinarica in un’ottica di turismo sostenibile e responsabile, valorizzando le innumerevoli risorse naturali, culturali, storiche dell’area.
“La Via non si chiude ad anello, ma il tracciato forma un tracciato affascinante – spiega Nicola Bassi di CELIM -. La segnaletica va ancora in parte migliorata e completata. Il lavoro di base però è già stato fatto e si iniziano a vedere i primi risultati. Qui la natura si fonde con una storia e una cultura millenarie. Entrambe vanno valorizzate nell’ambito di un’offerta turistica che sappia coinvolgere gli appassionati locali e stranieri”.
“NaturKosovo” è un progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo con il supporto dell’Ambasciata d’Italia a Pristina, realizzato da Volontari nel Mondo RTM e CELIM Milano in collaborazione con il Club Alpino Italiano, il Corpo Nazionale Italiano di Soccorso Alpino e Speleologico, l’Associazione Italiana per il Turismo Responsabile e la Fondazione Utalaya.
“Negli scorsi mesi, oltre al consolidamento del sentiero – spiega Nicola Bassi – siamo stati impegnati anche nel rafforzamento delle istituzioni locali, nel sostegno a micro attività imprenditoriali (guest-houses, artigiani, produttori agroalimentari, ecc.) e la promozione del marchio Via Dinarica Kosovo. Il turismo responsabile ha come obiettivo quello di mettere a disposizione ricchezze naturali e storiche uniche nel pieno rispetto dell’ambiente. Allo stesso tempo quello di offrire opportunità economiche alla gente del posto. I primi passi sono stati compiuti, lavoreremo ancora in questa direzione”.