Le regioni centrali e meridionali del Mozambico sono aree dal grande potenziale per quanto riguarda la produzione di miele e cera. A sostenerlo è lo United Nations Industrial Development Organization. In un rapporto pubblicato recentemente, l’agenzia Onu per l’incremento delle attività industriali conferma l’intuizione che CELIM ha avuto alcuni anni fa di scommettere sull’apicoltura nella Zambezia.

Secondo i tecnici delle Nazioni Unite, infatti, «il clima è favorevole e l’ambiente naturale, caratterizzato dalla presenza di alberi, cespugli e foreste, può ospitare grandi colonie di api. La vegetazione è in grado di fornire un adeguato nutrimento grazie anche alla presenza di campi coltivati e l’elevata piovosità e le temperature moderate rendono il clima adatto alla proliferazione delle colonie di api».

Le api trovate in questa zona sono l’ape africana, l’apis mellifera e l’apis scutellata che, sebbene generalmente considerata aggressiva, produce ottime quantità di miele. «Uno dei principali ostacoli all’apicoltura su larga scala – spiegano – è il disboscamento causato, in parte, dagli apicoltori stessi che scortecciano gli alberi per la costruzione di arnie e, in parte, dagli incendi che caratterizzano la stagione secca

«Alcuni apicoltori – continuano – lavorano in cooperativa, ma la produzione è principalmente individuale. Il miele è generalmente raccolto due volte all’anno in periodi variabili a seconda della regione. A causa della mancanza di indumenti protettivi gli apicoltori raccolgono il miele durante la notte».

Le tecniche di base per separare il miele dalla cera (favo bollito, strizzato o fatto sciogliere con il calore solare) offrono però un miele di qualità scarsa. «Il miele – spiegano i tecnici delle Nazioni Unite – , a causa della scarsa qualità e del confezionamento scadente, viene commercializzato localmente a prezzo molto basso. Il potenziale del settore, dunque, non è affatto sfruttato a dovere».

In questo contesto si inserisce il progetto di CELIM in Zambezia, che ha fatto dell’apicoltura uno dei perni della promozione dello sviluppo locale. Il progetto prevede l’installazione di 600 arnie per apicoltura e l’avvio di due centri di lavorazione del miele legato alla Cooperativa locale Cizenda Tae. I corsi di formazione andranno a beneficio di 100 apicoltori.

«La Zambezia è una delle Province più povere del Mozambico – spiegano i responsabili di CELIM -. Ha un un tasso di povertà che è passato dal 41% nel 2008 al 55% nel 2015. La regione presenta inoltre alti tassi di denutrizione cronica (38%) e acuta (18%). Lavoriamo per ridurre il tasso di denutrizione attraverso l’aumento e la diversificazione della produzione agricola; aumentare il reddito delle famiglie di agricoltori promuovendo la trasformazione e la vendita in loco dei prodotti». Questo anche grazie alle api e ai loro prodotti.

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