Apicoltori mozambicani
  • La Zambezia è una delle Province più povere del Mozambico, con un tasso di povertà che è passato dal 41% nel 2008 al 55% nel 2015. La regione presenta inoltre alti tassi di denutrizione cronica (38%) e acuta (18%).

    Obiettivi di progetto: entro il 2021 ridurre il tasso di denutrizione attraverso l’aumento e la diversificazione della produzione agricola; aumentare il reddito delle famiglie di agricoltori promuovendo la trasformazione e la vendita in loco dei prodotti.

  • 100 piscicoltori, 100 apicoltori e 1200 studenti nei 4 distretti

    200 persone coinvolte in 8 sessioni formative su piscicoltura e apicoltura

    3 centri multiservizi costruiti a Namarroi, Derre e Gilé

La povertà e l’insicurezza alimentare della Zambezia derivano da una produzione agricola scarsa e poco diversificata, da una cattiva gestione dei raccolti e da uno sviluppo rurale insostenibile. L’arretratezza delle tecniche agricole, unita ad eventi climatici estremi come alluvioni e siccità, determinano una resa dei raccolti scarsissima e insufficiente. È molto comune infatti l’adozione del “taglia e brucia”, utile a fertilizzare un appezzamento di terra ma che nel lungo periodo causa l’impoverimento e la desertificazione dei terreni.

Non basta soddisfare i bisogni del presente, è necessario considerare anche quelli del futuro

La produzione agricola si basa quasi esclusivamente su riso, mais e manioca. Quest’ultima, in particolare ha un potere nutritivo assai basso. Oltretutto, ciò che viene raccolto non viene adeguatamente trattato nei processi di post-produzione, rendendo impossibile la creazione di un commercio in loco e una eventuale esportazione: la produzione è al limite della sussistenza.
Piscicoltura e apicoltura sono presenti, ma poco sviluppate.
Per quanto riguarda la prima, ci sono ostacoli nella fornitura di mangimi, con grandi difficoltà di trasporto e costi elevati. Si aggiungono scarse conoscenze sulle tecniche di conservazione e lavorazione.
Per quanto concerne l’apicoltura, il miele è prodotto con tecniche arcaiche e attrezzature rudimentali ed è quindi di bassa qualità e difficilmente vendibile.
In ultimo le nuove generazioni, che rappresentano oltre il 50% della popolazione, non possiedono conoscenze adatte ad affrontare una situazione di emergenza, non sanno come mettere in sicurezza case e campi e non sono sensibilizzati sulla gestione delle risorse naturali disponibili.

Distribuzione di pastura ai pesci

Per rispondere a queste problematiche, l’intervento prevede sia l’aumento sia una maggiore diversificazione della produzione agricola. Saranno inoltre ottimizzati i processi di post-produzione e migliorate le capacità di adattamento delle colture agli shock climatici. Punto cardine del progetto sarà quindi la creazione di 300 piantagioni più resistenti, con una migliore produttività e con il minor impatto possibile sull’ambiente.

Il progetto prevede inoltre il consolidamento della piscicoltura e dell’apicoltura. È quindi prevista l’installazione di 100 vasche per l’allevamento di tilapia e la creazione di forni e essiccatoi per la trasformazione del pescato.
A questa viene affiancata l’installazione di 600 arnie per apicoltura e l’avvio di due centri di lavorazione del miele legato alla Cooperativa locale Cizenda Tae.
Per entrambe le attività, saranno organizzati corsi di formazione a beneficio di 100 piscicoltori e 100 apicoltori. In questo modo, il miglioramento del sistema produttivo avrà principalmente benefici economici, ma non solo: migliorerà l’emancipazione sociale, valorizzando al contempo il ruolo e le capacità delle donne.

Le nuove generazioni svolgono un ruolo fondamentale nella crescita economica di un Paese e nella cura e conservazione dell’ambiente

L’intervento punterà anche sull’istruzione nelle scuole, organizzando attività formative sull’Educazione Ambientale sia in Mozambico sia in Italia.

  • Mi chiamo Marco Andreoni, ho 42 anni, 26 trascorsi in Africa, e sono responsabile del progetto.

Sintesi schematica del progetto

L’obiettivo generale del progetto è contribuire al rafforzamento della sicurezza alimentare nella provincia della Zambezia, attraverso lo sviluppo di filiere agro-alimentari sostenibili e resilienti nei distretti di Derre, Lugela, Namarroi e Gilé.

Le attività di CELIM, all’interno di un progetto più ampio, sono:

  • creazione di 3 centri multiservizi con trattori, motopompe, officina e negozio di input agricoli
  • migliorare la piscicoltura attraverso la costruzione di una avanotteria e di un centro di produzione del mangime da scarti agricoli, la formazione di 100 piscicoltori, la creazione di allevamenti, la costruzione di forni ed essiccatoi
  • migliorare l’apicoltura attraverso: l’installazione di 600 arnie e la distribuzione di materiale apistico, la formazione di 100 apicoltori sulle tecniche di apicoltura e sulla lavorazione del miele, la creazione di 2 centri per lavorare e filtrare il miele
  • attività di educazione ambientale in Italia per promuovere un confronto tra i due Paesi sui temi ambientali, contribuendo alla formazione di cittadini attivi e attenti ai temi della cooperazione internazionale.

Fine ultimo: aumentare e diversificare la produzione agricola, migliorare i processi di post-produzione, migliorare la capacità di adattamento agli eventi climatici.

  • Titolo progetto
    Agri-SMART: sostenere lo sviluppo resiliente ed inclusivo dei distretti di Gilé, Lugela, Derre e Namarroi in Zambezia

    Responsabile progetto
    Marco Andreoni, mozambique@celim.it

    Date
    aprile 2018/gennaio 2022

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    Brochure

  • Capofila
    COSV

    Altri enti coinvolti
    Società Cooperativa Sociale Eliante Onlus
    Fondazione PIME Onlus
    Università degli Studi di Urbino
    Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali
    Carbon Sink Group

Finanziatori del progetto
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