Un muro scatena la curiosità dei bambini che si trovano da un lato e dall’altro: vogliono vedere cosa c’è dall’altra parte. Entrambi trovano nell’altro uno straniero e sono felici di scambiarsi doni. Ognuno uscirà dall’incontro arricchito di emozioni nuove, di gioia, di voglia di amicizia“.
È questa l’idea di un laboratorio teatrale prodotto dai bambini della classe 5b della scuola primaria di Via Vigevano di Milano durante la Settimana Scolastica della Cooperazione, svolta dal 22 al 28 febbraio. La trama si tesse fra le altre attività che coinvolgono una rete di 500 scuole primarie e secondarie di tutta Italia, un intreccio che irrobustisce il tessuto del sipario, aprendosi al debutto del progetto “Un solo mondo, un solo futuro”.

“L’educazione da e-ducere (trarre da) indica la possibilità di condurre fuori, quindi liberare, far venire alla luce qualcosa che è nascosto nel soggetto” ed è quello che il progetto, sposato dall’ONG milanese CELIM e attuato in 20 scuole tra Milano, Voghera e Treviso si prefigge come obiettivo.
Le attività di apprendimento programmate combinano due modelli educativi: formale e non formale. Il primo, più istituzionalizzato, è una base solida che regge il secondo e permette agli individui di acquisire conoscenze più rapidamente entrando nel vivo della “gioco-lezione”, con riflessioni e collegamenti.

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