Domenica 17 aprile 2017, l’ambasciatore Italiano a Lusaka, Filippo Scammacca, alla presenza della ministra Kabansh, direttrice del Ministero dello Sviluppo zambiano, ha consegnato l’onoreficenza di “Cavaliere dell’ordine della Stella d’Italia” a Gianclaudio Bizzotto, il nostro Rappresentante Paese in Zambia, di cui era stato insignito nel dicembre dell’anno scorso dal Presidente della Repubblica Italiana su proposta del Ministero degli Affari Esteri.

Gianclaudio è partito per Zambia con CELIM e la moglie nell’ottobre del 2002 e da allora “la sua vita è stata in buona parte dedicata a servire la causa dei più poveri, non solo in posizioni di comando, ma anche con impegno diretto nel campo.” Dal 2005 è il Direttore di CELIM Zambia “con incarichi di supervisione e coordinamento delle varie attività, ricerca e sviluppo progettuale rivolti al miglioramento delle condizioni di vita delle fragili popolazioni delle zone rurali dello Zambia.”

Riportiamo con orgoglio il discorso integrale dell’ambasciatore Scammacca.
“L’Ordine della Stella d’Italia rappresenta un particolare attestato in favore di tutti coloro che hanno acquisito particolari benemerenze nella promozione dei rapporti di amicizia e collaborazione tra l’Italia e gli altri Paesi.
In particolare, per il conferimento di questa onorificenza, sono state considerate le attività di volontariato ed assistenziali portate avanti da Gianclaudio nel suo lavoro con il CELIM in Zambia.
Il premio è conferito dal Presidente della Repubblica Italiana su proposta del Ministero degli Affari Esteri.
E’ quindi a nome del Presidente Sergio Mattarella che ho il grande onore e piacere di dare questo riconoscimento a Gianclaudio Bizzotto.
Gianclaudio rappresenta un importante pilastro nelle relazioni fra Italia e Zambia che è il contributo della società civile italiana in supporto alle popolazioni dello Zambia nella loro quotidiana lotta per migliorare le loro condizioni di vita, per poter avere migliori opportunità e per uno sviluppo sostenibile nei campi dell’educazione di base e professionale, salute, nutrizione, agricoltura, preservazione dell’ambiente e altro ancora.
Circa 15 organizzazioni non governative operano in Zambia. Il CELIM, Centro Laici Italiani per le Missioni, fondato nel 1954, ha sempre avuto un rapporto di stretta collaborazione con l’Arcidiocesi di Milano ed è probabilmente la prima ong arrivata in Zambia, iniziando ufficialmente ad implementare progetti di sviluppo nel lontano 1982.
Già verso la fine degli anni 50, ai tempi della costruzione della diga di Kariba da parte di un’impresa italiana e prima dell’apertura dell’ambasciata italiana a Lusaka, l’impegno missionario da parte dell’Arcidiocesi di Milano ha visto la presenza dei sacerdoti Fidei Donum, delle Suore di Maria Bambina e volontari laici dediti a un grande numero di attività pastorali di assistenza e di sviluppo. Questo impegno non fu interrotto nemmeno quando lo Zambia era linea del fronte con la Rodesia, paese che vedeva una guerra per il mantenimento di uno stato di segregazione razziale. Oggi un monumento all’impegno di missionari e laici è il Mtendere Mission Hospital in Chirundu che da allora non ha mai smesso di offrire i suoi preziosi servizi alle popolazioni e che continua a beneficiare dell’aiuto dell’Arcidiocesi di Milano e del CELIM.
In questa prospettiva desidero rendere omaggio a Gianclaudio come persona. La sua vita è stata in buona parte dedicata a servire la causa dei più poveri, non solo in posizioni di comando, ma anche con impegno diretto nel campo.
Desidero ricordare che dopo gli studi nel settore sociale ha lavorato nel privato in Italia per poi dal 1995 dedicarsi all’implementazione di attività di sviluppo in paesi come la Bolivia, la Guinea Bissau e lo Zambia. Qui arrivò nel 2002 come consulente amministrativo nell’ospedale missionario di Chirundu.
Dal 2005 ricopre la carica di Direttore Paese per conto del CELIM con incarichi di supervisione e coordinamento delle varie attività, ricerca e sviluppo progettuale rivolti al miglioramento delle condizioni di vita delle fragili popolazioni delle zone rurali dello Zambia.
Alcuni di questi progetti sono innovativi e di grande pregio e sono promossi in cooperazione con enti locali, Chiese, società civile e ministeri. I finanziamenti avvengono sia attraverso aiuti provenienti dall’Italia, ma anche varie altre istituzioni, fondazioni e settore privato.
Una solida regola d’oro giace dietro ad ogni attività implementata dal CELIM: il trasferimento di responsabilità al termine del progetto ai partners locali. Il ruolo di finanziatori e Ong è sempre temporaneo e ha come obiettivo finale la promozione ed il rafforzamento dello Zambia e degli zambiani.
Ho visitato personalmente una delle scuole costruite e attrezzate nell’area di Siavonga con finanziamenti dell’Unione Europea e della Conferenza Episcopale Italiana, intervento volto al miglioramento del servizio scolastico nella sua interezza. Ho pure visitato anche i progetti in corso a Mongu nell’ovest dello Zambia. Progetti rivolti alla salvaguardia ambientale e riforestazione. Obiettivo che può essere raggiunto attraverso l’aiuto nello sviluppare fonti alternative di reddito per gli abitanti dei villaggi.
Il recente progetto rivolto all’aiuto nel campo sanitario, educativo e nutrizionale a mamme e bambini in carcere non ha bisogno di commenti per sottolinearne l’importanza.
Un ringraziamento finale alle autorità zambiane, Governo, Ministeri e autorità locali e alla Diocesi di Monze per la collaborazione avuta con Gianclaudio, con il CELIM e con la società civile.”