I giovani scendono in piazza per chiedere un ambiente più pulito. Marce, cortei, appuntamenti in ogni città – dall’Argentina all’Australia passando per centinaia di incontri europei – per rompere il silenzio e alzare la voce davanti alle istituzioni sulla necessità di agire subito, con leggi e impegni immediati nel tentativo di preservare il pianeta stretto dalla morsa del cambiamento climatico.
L’iniziativa globale #FridaysForFuture prende il nome dagli scioperi portati avanti proprio di venerdì dalla sedicenne svedese Greta Thunberg, diventata famosa in tutto il globo per le sue solitarie proteste con i cartelli davanti al parlamento svedese. Chiedeva maggiore attenzione, da parte dei politici, al problema delle emissioni, dell’inquinamento, dei gas serra che stanno mettendo a rischio il futuro di intere generazioni.
L’iniziativa dello sciopero nasce principalmente dagli studenti, ma sebbene sia nata da studenti che intendono mandare «un segnale ai potenti», l’iniziativa si è autonomamente allargata in questi ultimi mesi a famiglie, genitori e cittadini di tutte le età preoccupati per il cambiamento climatico. L’invito a partecipare – hanno detto in alcune interviste gli organizzatori – è aperto a tutti coloro vogliano alzare la voce sul problema ma non deve essere un «momento da strumentalizzare a fini politici».
CELIM condivide le ragioni di queste manifestazioni e le fa proprie. In Italia saranno molte le iniziative. Per cercare di coordinare le varie iniziative, è nata FridaysForFuture Italy, presente con informazioni sull’omonima pagina Facebook.