Il maltempo non ha fermato «Nove in Festa», l’attesissima festa del Progetto Nove+. Sabato 11 maggio, negli spazi della Stecca 3.0 (via G.De Castillia 26, Milano), sono stati organizzati momenti di gioco, laboratori e una tavola rotonda per tirare un bilancio dell’iniziativa.

Nove+ è un’iniziativa che, facendo leva sulle forze vive del territorio (associazioni, enti pubblici e privati), ha cercato in tre anni di costruire un futuro migliore per famiglie, bambini e ragazzi. «Un domani – hanno detto gli organizzatori – che punta sull’ascolto delle famiglie, sul ruolo delle scuole e sull’educazione dei bambini e dei ragazzi. Un domani costruito da tutti i cittadini e da tutte le risorse pubbliche e private del territorio, affinché l’intera comunità sia al tempo stesso fautrice e beneficiaria del cambiamento, senza lasciare più indietro nessuno».

Sono 16 gli enti coinvolti, pubblici e privati: associazioni, scuole e cooperative che hanno creato una rete per aiutare le giovani generazioni a costruire il proprio futuro, nella consapevolezza che per farlo è necessario il contributo dell’intera comunità. Oltre 17.000 i cittadini che hanno beneficiato del progetto che si è sviluppato nei quartieri Isola, Maciachini, Affori, Dergano, Comasina, Bruzzano, Bovisa, Bicocca, Niguarda e Bovisasca (la Zona 9 di Milano appunto, da cui il nome del progetto), fra cui 460 docenti ed educatori che hanno seguito percorsi formativi mirati sullo sviluppo della didattica per competenze e utilizzo delle nuove tecnologie. 880 i volontari formati e coinvolti nelle diverse iniziative. Tre gli ambiti principali degli interventi: famiglia, scuola e giovani.

«Tre anni fa siamo entrati in Zona 9 come soggetto nuovo – ha affermato, in un’intervista al periodica Vita, Alberto Barenghi, della Fondazione Mission Bambini, capofila del progetto -: questo è stato un punto di forza perché ci ha permesso da super partes di coordinare i vari soggetti e di introdurre una modalità di lavoro innovativa, che ha messo in dialogo soggetti diversi. Abbiamo visto una trasformazione del modo di lavorare insieme, fra le varie organizzazioni. Abbiamo visto rifiorire alcuni quartieri attraverso la partecipazione dei cittadini, penso in particolare a Comasina, Niguarda e Dergano. Sicuramente abbiamo lasciato un segno, attraverso progetti nuovi, nati in questi anni, che ora proseguiranno in autonomia».

Nove+ sulle scuole (24 plessi, 8 Istituti comprensivi e una scuola paritaria) ha lavorato tramite interventi formativi e di manutenzione degli edifici e degli spazi esterni, con 171 dipendenti di 20 diverse aziende del territorio che hanno riqualificato le scuole. Tra i risultati ottenuti c’è «La bottega dello speziale» a Villa Lonati. È un laboratorio nella serra, per riscoprire la Milano di un tempo, quando arrivavano le spezie dall’Oriente. Un’altra grossa eredità sono i sei spazi di comunità aperti nei vari quartieri durante il progetto. La sfida di questi spazi è quella di attrarre le persone che vivono il quartiere, proponendo attività legate ai bisogni educativi dei bambini e dei ragazzi.

Terzo elemento, da Nove+ sono sorte nuove reti che hanno cercato finanziamenti, in particolare una rete ha vinto un progetto del bando Nuove generazioni dell’impresa sociale Con i Bambini sulla povertà educativa, che darà la sostenibilità di molte delle azioni partite con NOVE+.

CELIM ha partecipato al progetto come partner e ha contribuito con alcune iniziative in campo educativo. «Anche sabato – spiega Francesca Riva – ci siamo occupati di un laboratorio che, attraverso il gioco, faceva comprendere ai bambini l’importanza del riciclo dei rifiuti. La festa è stata un bel momento per ritrovarci, divertirci e riflettere insieme. Il meteo avverso non ci ha fermato».