Migliaia di ragazzi sono scesi in strada oggi, 27 settembre, per il 3°Sciopero globale del clima organizzato da Fridays for Future. Manifestazioni pacifiche, colorate, piene di entusiasmo. Un modo per chiedere attenzione ai temi ambientali e azioni che fermino i cambiamenti climatici in corso.

Chi mai avrebbe detto che la protesta di Greta Thunberg, una ragazzina svedese, avrebbe trovato tanto consenso? Chi poteva dire solo un anno fa che si sarebbe creato un movimento di opinione così vasto da coinvolgere i ragazzi e le ragazze di tutti i continenti? È un segnale positivo. È il segno che si sta diffondendo un’attenzione e una sensibilità verso l’ecologia.

D’altra parte, come ha ben sottolineato papa Francesco nell’ecniclica «Laudato Si’», quello ambientale non un tema vasto che riguarda ogni aspetto della vita. «La nostra terra, maltrattata e saccheggiata – ha detto il pontefice -, richiede una conversione ecologica, un cambiamento di rotta affinché l’uomo si assuma la responsabilità di un impegno per la cura della casa comune. Impegno che include anche lo sradicamento della miseria, l’attenzione per i poveri, l’accesso equo, per tutti, alle risorse del Pianeta».

Salvaguardia dell’ambiente e dell’uomo

CELIM da anni sta lavorando in Africa, Medio Oriente ed Europa per la salvaguardia dell’ambiente. A partire dall’Albania, dove la conservazione delle aree naturali è portata avanti in parallelo con la realizzazione di attività economiche che rispettino e facciano leva sulle risorse ambientali (come, per esempio il sistema di raccolta e riciclo dei rifiuti). Per proseguire con il Kenya dove l’allevamento di bovini è diventato uno strumento per promuovere l’emancipazione femminile e fonti energetiche naturali. E, ancora, in Zambia, con la coltivazione della moringa, pianta dalle mille proprietà che può assicurare fonti di reddito aggiuntive per i contadini locali. Il Mozambico dove si stanno sviluppando le tecniche dell’apicoltura e della piscicoltura che sfruttano, rispettandole, le potenzialità dell’ecosistema per sostenere le popolazioni locali. Il Libano dove la coltivazione delle olive e la produzione di olio procede in parallelo alla tutela del suolo e dei fiumi.

Anche in Italia, i progetti portati avanti nelle scuole, hanno sempre un’attenzione particolare all’ambiente. Si può ricordare la scuola di orticoltura portata avanti nei centri estivi, l’attenzione ai temi ambientali dei servizi di doposcuola, ecc.

«A volte – ha detto papa Francesco – [la difesa dell’ambiente] potrebbe sembrare un’impresa troppo ardua, perché ci sono troppi interessi particolari e molto facilmente l’interesse economico arriva a prevalere sul bene comune e a manipolare l’informazione per non vedere colpiti i suoi progetti; ma gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi».