«Che cos’è il Servizio civile universale (Scu) per me? Un modo per crescere sia professionalmente, sia umanamente». Così spiega il suo impegno Ivana Giammusso, siciliana, 25 anni, laureata in Scienze umanistiche per la comunicazione a Milano, dal 2020 è tra i ragazzi e le ragazze impegnati a CELIM.
«Conoscevo da un paio di anni le opportunità offerte dallo Scu – continua Ivana -, ma frequentavo ancora l’università e temevo che potesse prendermi troppo tempo e distrarmi dagli studi. Una volta laureata, però, ho deciso di impegnarmi. Lo Scu non è solo un modo per introdursi nel mondo del lavoro, è qualcosa di più. È un impegno che ti inserisce nel particolare mondo della cooperazione e della solidarietà. È quindi un qualcosa che ti arricchisce dentro, ti fa crescere come uomo e come donna».
Pubblicato il bando 2019, Ivana si è trovata di fronte alla scelta dell’organizzazione nella quale prestare il proprio servizio. «Tra le varie Ong che offrivano la possibilità di fare questa esperienza – osserva Ivana -, ho scelto CELIM perché è una organizzazione impegnata su molti fronti, in Italia e all’estero. Questo ti offre la possibilità di conoscere realtà molto diverse tra loro e, quindi, di arricchirti. Allo stesso tempo, mi dava e mi dà la possibilità di lavorare nel settore della comunicazione e dell’organizzazione di eventi, cioè i settori nei quali vorrei poi sviluppare la mia carriera lavorativa».
In questi mesi, Ivana si è inserita bene nell’ufficio comunicazione. «Finora – conclude – è stata una bellissima esperienza. Professionalmente sono cresciuta molto. Ho imparato tante cose soprattutto in campo informatico. Ho imparato anche a rapportarmi con i colleghi e con lo staff. Ripeterei l’esperienza? Penso proprio di sì».