CELIM è attenta all’ambiente a partire dagli imballaggi. Uova, panettoni, ma anche oggetti di artigianato, tutti con confezioni fatte con materiale riutilizzato e che possono, a loro volta, essere riutilizzate o riciclate.

Gli imballaggi sono le custodie dei beni. La loro funzione è strettamente legata al prodotto che vuole essere venduto, alla sua protezione meccanica (urti, schiacciamenti, ecc…), alla protezione chimica, termica e batteriologica, alla razionalizzazione degli spazi di immagazzinamento e alla facilità di trasporto. L’imballaggio però ha anche un peso notevole sull’ambiente. Mediamente in Italia si producono 1,5 kg di spazzatura pro-capite, cioè ogni italiano in un anno produce circa 540 kg di rifiuti urbani. Di questi rifiuti, gli imballaggi rappresentano il 50% in volume e circa il 35% in peso. Un contributo importante al problema dei rifiuti.

Con piccole strategie è però possibile fare molto per il problema ambientale che questi causano. Gli interventi migliorativi devono quindi riguardare produzione, gestione e riutilizzo degli imballaggi. Ed è su questo ultimo aspetto che CELIM si è concentrato valorizzando il riutilizzo. Buste, scatoloni, intercapedini: tutto materiale custodito con cura e riutilizzato.

«Lavoriamo in un’ottica di economia circolare – spiegano i responsabili di CELIM -. Il nostro ideale è un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo garantendo dunque la sua ecosostenibilità. Un’ideale al quale lavoriamo sia nell’ambito dei nostri progetti in Africa, Balcani e Medio Oriente sia in Italia dove promuoviamo nelle scuole i concetti di sviluppo sostenibile e, attraverso il nostro shop, proponiamo i prodotti del Sud del mondo con imballaggi ecosostenibili. Uno sviluppo non può essere duraturo se non è sostenibile. E non è sostenibile se non guarda a tutti gli aspetti della vita. L’ecologia è tale solo se guarda all’ambiente e, con esso, all’uomo».