La sessione di formazione dei ragazzi che forniranno l’assistenza domiciliare

La solitudine e l’isolamento sono tra gli effetti collaterali più gravi della pandemia di coronavirus. Hanno colpito un po’ tutti, ma soprattutto gli anziani. I vedovi, le vedove, le persone senza parenti che si sono ritrovati impossibilitati a svolgere le faccende domestiche, senza sostegno per le piccole commissioni, senza una parola di affetto.

Così è nato un progetto che, nel contesto dei servizi di assistenza domiciliare dell’Asl Milano, vede insieme CELIM e La Casa del Sole nel portare assistenza a una ventina di anziani milanesi con più di 70 anni.

«In queste settimane – osserva Bujar Teliti di CELIM – abbiamo selezionato nove ragazze e un ragazzo. Da oggi, i volontari sono seguiranno ciascuno due anziani, per una trentina di ore al mese. Ogni anziano sarà beneficiario di un modello di assistenza personalizzato sulla base delle proprie esigenze, identificate dalla Cooperativa».

A partire da oggi, i ragazzi visiteranno di persona gli anziani e, nel caso non possano visitarli, telefoneranno loro. Quotidianamente raccoglieranno le richieste di acquisto di beni, anche non di prima necessità: spesa alimentare, farmaci e igiene personale, libri e giornali, altro richiesto. Oppure svolgeranno commissioni su richiesta: pagamento bollette, supporto alla raccolta delle prescrizioni mediche; o accompagnamento a visite mediche e analisi, visite ad altre persone anziane, passeggiate all’aria aperta.

«Lo scorso anno – conclude Bujar -, CELIM si mobilitò per sostenere La Casa del Sole e un’altra realtà di assistenza milanese per fornire materiale di protezione agli operatori della coop durante la prima ondata del coronavirus. Oggi, un tempo in cui la pandemia non sembra scemare, continuiamo a offrire la nostra solidarietà. Quest’anno non lottiamo direttamente contro il Covid-19, ma contro quella solitudine che è la malattia del nostro tempo e che il coronavirus ha aggravato».