Ho incontrato CELIM dall’inizio degli anni Ottanta frequentando conferenze e incontri. In seguito, mi è stata offerta la possibilità di seguire un progetto in Burundi con l’appoggio del segretario Roberto Minotti, in un programma di cooperazione per formazione dei quadri all’interno della scuola tecnica professionale Santa Bernadette a Gitega (istituto privato cristiano). CELIM aveva inviato sul posto quattro volontari in supporto dell’attività di sartoria e di amministrazione, tra cui la direttrice della scuola Annamaria Comin. Da parte mia, ho seguito il progetto dall’Italia, con quattro missioni di valutazione. Sono poi ritornato in Burundi altre volte anche a nome di Focsiv, la federazione delle Ong di ispirazione cristiana, e con la quale ho potuto, anche in Italia, partecipare a incontri di livello culturale (convegni, aggiornamenti legislativi, ecc).

In questo periodo ho potuto constatare la forte espressione missionaria di CELIM. Ad esempio, nel progetto della scuola in Burundi, ho toccato con mano il contributo dato dall’istruzione e, in modo particolare, dalla formazione cristiana, che, con il suo stile, ha arricchito il tessuto sociale del Paese, garantendo a molti giovani del posto il diritto allo studio e alla socializzazione, accogliendo quanti appartenevano a confessioni religiose differenti e ospitando diversi giovani provenienti dal Ruanda come rifugiati politici. Mi piace qui sottolineare come tale contributo abbia giovato soprattutto alle donne, il cui tasso di alfabetizzazione, nella fascia dai 15 anni in su, è passato dal 17 al 34%.

Anastasio Ferrari
Burundi