Il mio percorso con CELIM è iniziato 14 anni fa e mi ha visto impegnato in cinque diversi progetti in Zambia: Community School Progetto 1 (Prima infanzia); Scuola comunitaria Progetto 2 (Prima infanzia), Carcere Progetto 1 (Salute e Istruzione), Carcere Progetto 2 (Istruzione e Reinserimento) e Edu-Care (assistenza alle persone con disabilità). In questi anni ho maturato una grande esperienza, grazie a una sempre migliore organizzazione e a una sempre maggiore professionalizzazione della nostra Ong. Posso quindi dire che valeva la pena intraprendere il viaggio. E lo dico anche alla luce del fatto che attorno a CELIM si è creato un ambiente umano unico, nel quale centinaia di persone hanno sostenuto i nostri progetti e si sono create sinergie solide tra i membri del team, fossero membri dello staff o volontari. Anche i partner locali sono diventati una famiglia nella quale lo scambio reciproco di competenze è diventato una costante preziosa, anche e, direi, soprattutto a vantaggio dei progetti e della organizzazione. In Zambia, va detto, CELIM ha lavorato bene, migliorando costantemente i suoi rapporti istituzionali sia a livello verticale (ad esempio con il governo e i suoi ministeri, con le agenzie delle Nazioni Unite e con la Delegazione dell’Unione Europea in Zambia) sia orizzontalmente, con altre organizzazioni della società civile con le quali è stata creata una rete ampia ed efficiente.

Il mio percorso in CELIM è sempre stato rivolto al servizio delle persone operando in diversi ambiti e svolgendo molteplici attività. Ho lavorato nel settore dell’istruzione, organizzando attività ricreative e migliorando le competenze dei bambini ai margini della società. Insieme a CELIM li abbiamo accompagnati dalla scuola primaria fino al college e alcuni di essi sono diventati artisti di talento.

Ho lavorato con carcerati ed ex carcerati aiutandoli nel processo, molto complesso, di reinserimento sociale. Ad essi, insieme a CELIM, abbiamo offerto una possibilità di riscatto attraverso il lavoro e abbiamo lavorato per rendere più facile l’accesso a un’assistenza sanitaria adeguata e alla formazione professionale. Queste azioni hanno permesso ai carcerati e agli ex carcerati di frantumare lo stigma che circonda chi ha vissuto l’esperienza del penitenziario.

Ho collaborato anche alla costruzione di scuole, cliniche mediche, centri di formazione professionale per aiutare i più svantaggiati a inserirsi nel mercato del lavoro.

Insieme a CELIM, infine, abbiamo costruito reti con altre organizzazioni, con fornitori di servizi e con enti locali per rendere più efficaci i nostri progetti e far sì che avessero una reale ricaduta sul terreno.

Innumerevoli sono i ricordi dei progetti ai quali ho lavorato in questi 14 anni, ma li porterò sempre vicino al cuore soprattutto quelli che sono stati coronati da successo. Mentre CELIM festeggia i suoi 70 anni, io festeggio i 14 anni con CELIM. Un’organizzazione alla quale sono legato e per la quale sono disposto a impegnarmi sempre di più. Anche perché grazie ad essa sono cresciuto anche umanamente. Negli anni ho formato una famiglia che ha vissuto insieme alla nostra Ong e con essa è andata sempre più identificandosi.

Un sorriso di gioia splenderà sempre sul mio viso e su quello dei miei famigliari pensando al

il viaggio compiuto con CELIM e quello che, sempre insieme a CELIM, ci aspetta in futuro.

Marcelino Kambani
Zambia