Una giornata all’insegna dell’amicizia, ma anche un momento per guardare all’oggi e al domani. Questa è stata la festa per i 70 anni di CELIM che si è svolta sabato 15 giugno nella comunità di famiglie di Villapizzone, a Milano. La giornata si è apeta all’insegna del ricordo. Dalle voci di Mariangela Querin, Carla Gussoni e Giulio Boati è tornato il CELIM degli anni Ottanta e Novanta. Una organizzazione che, con pochi mezzi, grande spirito di volontariato e spinta ideale ha saputo creare una vasta rete di solidarietà internazionale. “Allora non ero ancora in pensione – ricorda Giulio Boati, vicepresidente della Ong – e ritagliavo momenti nella mia attività professionale per ricevere i volontari, cercare di risolvere i piccoli e grandi problemi che una Ong come la nostra era costretta ad affrontare. Bisogna ricordare che negli anni Ottanta anche solo comunicare con un Paese africano era un’impresa. Non esisteva Internet, non esistevano gli strumenti di comunicazione che ora sono ampiamente diffusi e hanno reso tutto il mondo più vicino”. Un’esperienza che Carla Gussoni ha vissuto nelle sue missioni in Centrafrica e che anche Mariangela Querin, dal quartier generale di Milano, ha potuto sperimentare. “Negli anni Ottanta – ricorda Mariangela – in sede condividevamo una scrivania e una vecchia macchina per scrivere. Ricordo ancora i donatori che ci aiutavano. In particolare, ricordo un signore che periodicamente ci portava una busta con una donazione. Un gesto prezioso di un signore di cui non abbiamo mai saputo neppure il nome”. In chi operava c’era uno spirito ideale molto forte, quell’ispirazione cristiana che non è mai venuta meno, neppure oggi. E proprio a quello spirito si è richiamato Umberto Castagna, volontario di CELIM negli anni Novanta, che, intervenendo per raccontare la sua esperienza, ha parlato di CELIM come di un gruppo coeso come una famiglia che condivide fatiche e dolori, ma anche gioie come la festa di sabato.

CELIM è una Ong che ha saputo crescere. Oggi opera in Africa , Balcani e in Medio Oriente con progetti di sviluppo sostenibile e di assistenza alle fasce più disagiate della popolazione (ragazzi e ragazze con disabilità e street children). Un quadro che è emerso dagli interventi dei responsabili CELIM nei singoli Paesi dal Kenya al Mozambico, dallo Zambia all’Iraq, dal Libano all’Albania e al Kosovo. Gli ideali delle origini sono intatti, ma oggi sono coniugati con una sempre maggiore professionalità e una collaborazione con altre organizzazioni nazionali e internazionali.

Quello di sabato non è però stato solo un momento di riflessione. Il pranzo comunitario, i giochi e la piantumazione di un piccolo ulivo hanno aiutato gli amici vecchi e nuovi di CELIM a ritrovarsi, a scambiarsi ricordi e gesti di amicizia. La giornata si è conclusa con la messa celebrata da fidei donum che hanno lavorato con CELIM in Africa.

I partecipanti alla festa
Davide Raffa, direttore di CELIM, insieme a Carla Gussoni, Mariangela Querin e Giulio Boati
La sala dove si è tenuto il momento di riflessione
Carla Gussoni, Mariangela Querin e Giulio Boati
I coniugi Castagna
La sala dove si è tenuto il momento di riflessione
Le testimonianze dei project manager e dei country manager di CELIM
La sala dove si è tenuto il momento di riflessione
La torta per i 70 anni di CELIM
Un momento del pranzo comunitario
La piantumazione dell'ulivo
L'ulivo dei 70 anni di CELIM
Momenti di svago
Momenti di svago
La Messa celebrata da ex fidei donunum