La stabilità è ancora lontana. La tensione è ancora palpabile. Proteste e violenze sono ancora diffuse. Sul campo, però, il progetto AgriCare non si è fermato. Le attività continuano, non senza difficoltà.
«A livello nazionale – spiega Cecilia Ragone, project manager di CELIM in Mozambico –, il Frelimo, partito al governo, ha siglato un’intesa con Venancio Mondlane, il principale oppositore. La situazione, in generale, sembra essersi tranquillizzata. In realtà, sul terreno la tensione è ancora palpabile; vari gruppi insoddisfatti continuano a creare disordini e rendono inaccessibili alcune aree. Ciò ci ha costretto a interrompere le attività a Sabe, una zona troppo pericolosa. Non volevamo esporre i nostri collaboratori a rischi inutili».
Altrove, però, seppure tra mille difficoltà, le iniziative continuano. Sono stati distribuiti sementi e attrezzi agricoli per le famiglie che verranno avviate alle attività di orticoltura, in modo tale che possano avviare la coltivazione.
«I beneficiari delle attività di orticoltura – continua Cecilia – sono 110 famiglie: 55 nel distretto di Morrumbala e 55 in quello di Inhassunge. Il prossimo mese contiamo di avviare anche la costruzione di 22 pozzi per l’irrigazione. Queste strutture saranno completate con pompe a energia solare e serviranno a estrarre l’acqua anche nei periodi più secchi. I terreni potranno quindi essere irrigati con continuità e produrre di più».
Parallelamente sta procedendo anche l’attività zootecnica a favore di 114 famiglie nei due distretti. «Distribuiremo maiali, scrofe, galli, galline e anatre – osserva Cecilia –. Aiuteremo i beneficiari anche a costruire porcilaie e pollai per gli animali».
Ma chi sono i beneficiari? «Tra febbraio e marzo – continua – abbiamo selezionato i beneficiari cercando di individuarli in base ai criteri di vulnerabilità: donne vedove, disabili, ecc. Spesso vivono in aree lontane dalla via principale, in zone abbastanza remote. Ciò ci crea qualche difficoltà perché le strade sono veramente malridotte. Alcune sono state distrutte dai vari tifoni che si sono susseguiti, altre erano già in condizioni critiche prima delle tempeste. Quindi stiamo avendo difficoltà a portare i materiali di costruzione e gli stessi animali. Ma ci stiamo organizzando per raggiungere anche i posti più remoti».
Tra le varie attività c’è anche quella della creazione di fonti di reddito per i Comitati di gestione dei rischi territoriali. «A tre di questi comitati – spiega Cecilia – saranno donati i maiali e saranno costruite le porcilaie; ad altri tre saranno donati attrezzi agricoli e sementi per creare orti. Questi ultimi due mesi sono stati veramente impegnativi, ma il progetto avanza e questo è l’aspetto positivo».