In un Paese in cui il 7,2% della popolazione vive con disabilità, spesso invisibili e stigmatizzate, il progetto EduCare ha tracciato un sentiero concreto verso l’inclusione. Avviato nel febbraio 2022 e conclusosi nel maggio 2025, il programma – promosso da CELIM Zambia con l’Associazione Papa Giovanni XXIII e l’Africa Call Organization – ha raggiunto oltre 500 bambini e giovani con disabilità nelle città di Ndola e Lusaka. Cofinanziato dall’Unione Europea, il progetto ha integrato educazione, salute e inclusione sociale, dimostrandosi un modello replicabile per l’intera Africa sub-sahariana.
Un intervento multidimensionale
EduCare si è basato su quattro pilastri: accesso all’educazione speciale e inclusiva, attività ricreative, inserimento nel mercato del lavoro e cure per patologie sottodiagnosticate, come epilessia e autismo. L’approccio integrato ha favorito un cambiamento strutturale nei territori coinvolti, grazie alla formazione del personale, alla sensibilizzazione della comunità e agli investimenti in infrastrutture. In tre anni, gli alunni con disabilità iscritti nelle dieci scuole target sono passati da 207 a 507. Tra i risultati più significativi: 449 docenti formati, 827 caregiver sensibilizzati, 672 studenti coinvolti in attività ricreative inclusive e 150 minori assistiti per epilessia o autismo.
Inclusione educativa e ricreativa: una scuola per tutti
L’impatto più evidente del progetto è stato nelle scuole. Le strutture sono state adeguate con rampe, bagni accessibili, aule speciali e impianti sportivi.
Durante il progetto EduCare, sono state promosse attività ricreative inclusive rivolte a bambini e giovani con disabilità (CWD e YWD), con l’obiettivo di favorire l’integrazione e il benessere psicosociale. Nei centri Holy Family di Ndola e Shalom di Lusaka, i partecipanti hanno avuto accesso a spazi attrezzati dove hanno potuto praticare sport come basket, calcio, netball e judo, oltre ad attività artistiche come musica, teatro, acrobazie e arti visive. Le sessioni sono state condotte da allenatori e artisti professionisti, anche a livello nazionale, garantendo qualità e coinvolgimento. Il numero di partecipanti è cresciuto sensibilmente rispetto all’inizio del progetto, coinvolgendo anche studenti senza disabilità. I benefici osservati includono maggiore fiducia in sé stessi, autonomia, capacità relazionali e partecipazione attiva alla vita scolastica. Queste esperienze hanno contribuito a costruire un ambiente più inclusivo, coeso e rispettoso delle diversità.
Dal banco al lavoro: giovani con disabilità e futuro
L’inclusione ha riguardato anche l’ambito economico. Sono stati formati 507 giovani con disabilità in agricoltura, ristorazione e vendita, superando l’obiettivo iniziale di 376. Grazie ai job coach e al supporto alle imprese, oltre 100 aziende sono state coinvolte nel collocamento dei beneficiari. James, 24 anni, ha trovato impiego come cameriere a Ndola. “Ora mantengo me stesso e aiuto la mia famiglia. Questo progetto mi ha dato dignità”, ha dichiarato.
Epilessia e autismo: dal silenzio alla diagnosi
In Zambia, queste patologie sono ancora oggetto di stigma e credenze superstiziose. EduCare ha affrontato il problema in modo diretto: in collaborazione con i centri sanitari Mary Begg e Cicetekelo, sono stati diagnosticati e trattati 150 bambini con disturbi dello spettro autistico, ADHD o epilessia. Fondamentale il ruolo degli “ambasciatori della salute” – volontari formati per individuare i casi e accompagnare i pazienti verso strutture mediche. Inoltre, 27 operatori sanitari sono stati formati da un team internazionale di medici alla diagnosi e alla cura di queste patologie, rispetto a un solo medico esperto presente all’inizio del progetto.
Un’eredità sostenibile
Pur auspicando un’estensione temporale del progetto, le competenze trasferite, i materiali didattici sviluppati e le infrastrutture costruite garantiranno continuità alle attività promosse. Le scuole ora contano su comitati per l’educazione inclusiva, mentre i genitori sono più consapevoli del diritto allo studio dei propri figli.
Conclusione
Il progetto EduCare ha mostrato come l’inclusione non sia solo un diritto, ma una concreta opportunità di crescita per tutta la comunità. Ha ridotto lo stigma, favorito l’empowerment e rafforzato le politiche nazionali e internazionali sul tema. Il messaggio che arriva da Ndola e Lusaka è chiaro: se adeguatamente supportati, i bambini e i giovani con disabilità non solo possono apprendere e lavorare, ma anche trasformare la società in cui vivono.
FINANZIATORI DEL PROGETTO
Unione Europea