• Nel 2002 ha preso avvio un progetto pilota di microcredito, biennale, nel Distretto di Siavonga, in collaborazione con DEP e Diocesi di Monze, in vista di un programma triennale, avviato nel 2006. Questo progetto valorizza l’esperienza del progetto ARCHES, ma sviluppa tecniche specifiche per la creazione di una rete di servizio di microfinanza.

In Zambia, dove l’economia ruota attorno a un’agricoltura di sussistenza, le condizioni sociali sono segnate da grave povertà e disoccupazione. Poiché le opportunità di lavoro sono poche e solamente lo 0,37% della popolazione riceve prestiti presso le banche commerciali, la maggior parte dei poveri sembra destinata a rimanere tale. Le donne, in particolare, rimangono le grandi escluse da questi meccanismi di credito.
Le catene della povertà si possono però spezzare: microcredito e formazione, insieme, riescono ad innescare processi di sviluppo duraturi. L’erogazione di piccoli prestiti, infatti, permette anche ai più poveri di avviare microattività produttive. Questo, insieme alla formazione sull’utilizzo delle risorse e sulle tecniche più adatte a sostenere l’attività nel tempo, permette di incidere sulle sorti di un individuo, una famiglia, un villaggio.

Nei primi mesi del 2008, CELIM ha portato a compimento la fusione dei due progetti di microcredito attivi a Siavonga e Gwembe, creando un’Istituzione di Micro Finanza: la Empowerment Micro Finance Institution LTD, con due sedi distinte nei rispettivi distretti.
Questo ente focalizza il suo intervento sulla promozione di servizi finanziari accessibili ai poveri, in modo da permettere l’ideazione, l’avvio e lo sviluppo di attività produttive generatrici di reddito. Parallelamente, sono stati organizzati corsi di alfabetizzazione e formazione per fornire le competenze  tecniche e gestionali necessarie all’avvio di un’attività.
L’Istituzione offre diversi prodotti finanziari:

  • il prestito solidale, erogato per l’avvio di attività imprenditoriali a gruppi di clienti, soprattutto donne, riuniti in associazioni;
  • il prestito scolastico, utilizzato per pagare le tasse ed altre spese scolastiche;
  • il prestito individuale, erogato per finanziare attività commerciali più articolate rispetto alle quelle finanziate attraverso il prestito solidale.

Oggi i clienti del progetto sono quasi 400 all’anno, di cui il 97% donne, con un tasso di restituzione che sfiora il 90%: considerando che ogni famiglia è composta da almeno 5 persone, si calcolano più di 2.000 beneficiari. Si tratta di una grande opportunità specialmente per le donne, generalmente relegate a un ruolo di servizio, ma in questo modo vitali per l’economia della famiglia e della comunità.
Non va dimenticato che il microcredito ha un effetto a cascata: chi riceve il prestito lo investe in microattività che, generando reddito, migliorano le condizioni di vita dell’intera famiglia. Si tratta di un grande risultato a conferma del fatto che dare credito ai poveri significa dare una possibilità di riscatto a chi non possiede nulla, ma ha coraggio e capacità per riuscire a sfidare un destino che prima sembrava inesorabile.

Finanziatori del progetto