«Non posso che dirvi grazie per il prezioso lavoro che state facendo qui in Zambia». Così si è espressa Patricia Pennetier, programme manager dell’Unione Europea, che in questi giorni ha compiuto una missione di valutazione a Disability, il progetto avviato da CELIM e suore francescane nel marzo 2018 con il sostegno dell’Unione Europea e che ha come obiettivo l’inclusione socio-economica e la tutela dei diritti di 286 persone con disabilità nel distretto di Ndola e Luanshya.

È un progetto articolato, che intende offrire ai disabili un’istruzione di qualità e un’assistenza adeguata, ai loro insegnanti una formazione specifica, alle famiglie un sostegno economico e psicologico, ai leader della comunità un’attività di sensibilizzazione per ridurre i pregiudizi e le discriminazioni.

La disabilità è un grave problema per l’Africa. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel continente vivono tra i 60 e gli 80 milioni di persone con handicap di diversi tipi, causati da malnutrizione, malattie, disastri naturali, incidenti stradali e industriali, conflitti. Si stima che i disabili siano circa il 10% della popolazione africana ma, probabilmente, nelle regioni più povere sono fino al 20%. Solo il 10% di essi si iscrive a scuola. La maggior parte dei disabili è quindi esclusa dal lavoro ed è costretta a vivere mendicando. Mancano fondi, mancano insegnanti con una formazione adatta, mancano le strutture per integrare i disabili nella società e nel sistema economico.

Una situazione che colpisce duramente anche lo Zambia. Nella nazione dell’Africa meridionale, secondo i dati dell’Oms, due milioni di persone sono affette da disabilità, circa il 15% della popolazione. I dati evidenziano che in questa percentuale c’è una prevalenza di donne rispetto agli uomini, con una maggiore concentrazione nelle aree rurali rispetto a quelle cittadine.

La valutazione del progetto Disability di Patricia Pennetier è stata positiva. «Questa visita è stata fruttuosa – ha detto poco prima di lasciare lo Zambia – Mi avete dato l’opportunità di vedere tante attività del vostro progetto. In meno di un anno avete fatto tanto e avete già ottenuto ottimi risultati. La direzione è giusta. Continuate così».

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