In Albania i rifiuti sono più di un problema. Sono un’emergenza. Secondo Eurostat, nel corso del 2016 (ultimi dati disponibili) ogni cittadino albanese ha prodotto 396 kg di rifiuti, 39.6 kg dei quali di plastica, di buona parte superiore rispetto alla media europea che si aggira sui 31 kg. Se la plastica preoccupare maggiormente perché non è biodegradabile (almeno gran parte di essa), anche i rifiuti organici destano preoccupazione. Anch’essi hanno un grande impatto ambientale: possono infatti produrre percolato (un liquido che si forma con l’acqua presente nei rifiuti unita all’acqua piovana, che colando attraverso i rifiuti, contamina le acque superficiali e sotterranee), biogas (un gas che produce effetto serra, se rilasciato nell’atmosfera) e cattivi odori.

«Il Paese – spiegano gli analisti dell’United Nations Economic Commission for Europe (agenzia Onu per l’Europa) – ha recepito la parte più importante delle direttive dell’Unione europea relative ai rifiuti, ma manca ancora dell’infrastruttura di base per la gestione dei rifiuti. Gli investimenti di capitale di cui c’è molto bisogno sono rallentati dal 2011. La raccolta differenziata dei rifiuti viene raramente eseguita sistematicamente. Le aziende di riciclaggio non riescono ad acquistare abbastanza materie prime dal mercato nazionale. La revisione raccomanda al governo di intensificare gli sforzi per la chiusura di discariche illegali e attualmente autorizzate e la costruzione di moderne discariche sanitarie. Raccomanda anche la creazione di un mercato vitale per i materiali riciclabili».

Ma se gestiti correttamente, i rifiuti organici possono però trasformarsi in una risorsa preziosa. Attraverso un attento processo di compostaggio se ne può infatti ricavare un ottimo fertilizzante. SU questo fronte CELIM è molto attivo. Attraverso il progetto Acap, che vede come capofila proprio CELIM, ha donato alle scuole di Lef Sallata, Novosele, Narta, Orikum e Dukat alcune compostiere per favorire questa buona pratica fin dalla giovane età. La consegna è stata un’occasione di festa per i ragazzi e per i volontari CELIM, come testimoniano le foto. Un primo importante passo verso la creazione di una coscienza ambientale è stato così compiuto in ALbania.

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