Data, Bicocca, Niguarda, Comasina, Bovisasca a Milano; Spina 3 e Centro a Torino; Stanga, Forcellini, Camin a Padova. Cosa hanno in comune questi quartieri? Una elevata presenza di stranieri, sacche di disagio e un tessuto socioeconomico orientato a settori industriali, tecnici e informatici, ma anche la presenza di scuole e realtà che operano quotidianamente con passione per contrastare la povertà educativa, convinte che le fragilità di alcuni possano trasformarsi in opportunità per tutti.

È questo il senso di «La mia scuola è differente!», progetto dedicato ai ragazzi e alle ragazze tra i 5 e i 14 anni che ha lo scopo di arricchire l’offerta formativa nelle scuole di tre città dell’Italia settentrionale. «Il tema delle periferie è oggetto di attenzione delle politiche locali e nazionali – spiega Elisabetta Cargnelutti della Cooperativa Diapason di Milano capofila del progetto -. La scommessa è che anche le scuole di periferia possono proporre e realizzare un’offerta formativa di qualità proprio a partire dal loro specifico contesto, provando a trasformare alcune questioni, ad esempio immigrazione, da problema in opportunità».

«La Mia Scuola è Differente!», selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile e di durata triennale (2019-2022), interverrà su 16 plessi degli Istituti comprensivi partner raggiungendo una popolazione di 4.200 studenti. Si rivolge ai ragazzi, offrendo loro percorsi formativi aggiuntivi; alle famiglie, a fianco dei loro figli nel percorso di crescita; agli insegnanti che, insieme a famiglie, associazioni e mondo profit, mettono le proprie competenze a disposizione di alunni e famiglie. Sono 24 i partener coinvolti tra cui la facoltà di Infermieristica di Torino, l’Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione e il Politecnico di Milano.

CELIM protagonista

Anche CELIM sarà coinvolto nel progetto. Lavorerà nell’Istituto comprensivo Sorelle Agazzi nella zona 9 di Milano. Esi occuperà di tre sottoprogetti. «Con “La mia scuola non va in vacanza”, intendiamo riprogettare e innovare i percorsi di istruzione e formazione dei nostri bambini e ragazzi – spiega Francesca Riva di CELIM -. Organizzeremo campus per giocare e divertirsi con la tecnologia e le scienze e, contemporaneamente, offriremo un sostegno concreto alle famiglie nei periodi di sospensione delle lezioni scolastiche».

CELIM creerà anche «Laboratori di scuola aperta», offrendo attività aperte al quartiere anche in orario extrascolastico. «La scuola – continua Francesca – deve diventare una risorsa per tutta la comunità. Le associazioni dei genitori svilupperanno le capacità di attrarre nuove risorse verso la scuola».

Infine, parteciperà a «Risorse di famiglia»: interventi per sostenere famiglie e alunni in difficoltà per trovare, anche nelle criticità, occasioni di crescita per tutti.

«Sarebbe interessante – ha comentato Luisa Maria Cameroni del Comune di Milano nel corso della conferenza stampa di presentazione – che dopo questa esperienza, che durerà tre anni, a livello nazionale possa nascere un forum tra le scuole di periferia per la condivisione delle esperienze e per l’individuazione di percorsi educativi e didattici più efficaci nei contesti di povertà culturale ed educativa».

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