Hanno avuto grandissimo successo i laboratori di riciclo organizzati sabato mattina e pomeriggio da CELIM sul lungomare di Valona (Albania). Numerosi bambini sono accorsi e hanno seguito con attenzione i nostri operatori che hanno spiegato loro l’importanza di non disperdere la plastica e l’allumio in natura, ma anche il valore del riciclo dei rifiuti.
«Un’iniziativa importante – spiegao gli operatori CELIM in Albania – perché è un primo passo per creare nelle giovani generazioni una cultura del rispetto dell’ambiente e dell’importanza di valorizzare ogni elemento, anche gli scarti, per uno sviluppo rispettoso dell’uomo e del sistema naturale in cui vive».
Rifiuti problema nazionale
Per l’Albania, quello dei rifiuti è un grave problema. Un rapporto pubblicato nel 2018 dall’Instat (Istituto nazionale di statistica albanese) mostra come solamente il 68% della popolazione abbia accesso ai servizi di smaltimento dei rifiuti. Gran parte della spazzatura che non viene raccolta finisce nei fiumi e nei corsi d’acqua. Sotto i ponti del fiume Tirana, 12 chilometri al di fuori dalla capitale albanese, la spazzatura portata a valle dell’acqua copre quasi ogni centimetro della riva. Gran parte di questa immondizia proviene dalla capitale e dai suoi sobborghi e scorre placida a valle verso il Mare Adriatico. A essere danneggiati sono anche i Paesi confinanti: Croazia, Grecia, Montenegro.
«In Albania mancano dati precisi sui rifiuti prodotti e non possiamo dire di quanto si tratta – spiegano gli ambientalisti albanesi -. Ma la situazione è problematica, lo possiamo vedere a occhio nudo. In tutti i luoghi pubblici, urbani o parchi naturali, ci sono rifiuti abbandonati: significa che abbiamo un problema con la loro gestione, per non parlare di quella integrata». Secondo i gruppi ambientalisti, le autorità albanesi stiano facendo troppo poco per migliorare i tassi di raccolta, prevenzione e riciclaggio della spazzatura.
La speranza europea
In una relazione della Commissione europea sulla questione rifiuti, si mette in evidenza come la raccolta differenziata sia inesistente e quella fatta allo scopo di riciclare avviene su basi largamente informali. La capacità istituzionale di gestire i rifiuti è ancora debole a tutti i livelli. Lo smaltimento dei rifiuti in gran parte non è conforme alle norme della tutela dell’ambiente.
«L’Albania vorrebbe entrare nell’Unione europea – osservano gli ambientalisti – ma le pratiche di gestione dei rifiuti non soddisfano ancora gli standard Ue. Ciò non è solo un indicatore negativo per l’ingresso dell’Albania nell’Unione, ma ne danneggia tuttora l’industria turistica: nessuno vuole visitare una spiaggia piena di pattume».