La scuola italiana arranca, soprattutto al Sud. È quanto emerge dai dati dell’Invalsi, l’ente di valutazione del sistema di istruzione, presentati il 10 luglio.

Per la prima volta, l’Invalsi ha testato i ragazzi dell’ultimo anno delle superiori, quelli che hanno appena affrontato l’esame di maturità. Per quanto riguarda l’insegnamento di italiano, solo due studenti su tre posseggono le competenze richieste dai programmi scolastici (sono il 65,6% alle medie). Il vero crollo si registra negli insegnamenti di matematica e inglese. Se in terza media il 61,33% degli studenti ha imparato in modo sufficiente il programma, alle fine delle superiori questa percentuale scende al 58,3%. In Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna, però, il 60% degli studenti non è in grado di raggiungere la sufficienza in matematica.

Lo stesso si può dire per l’inglese. Se il 77,5% dei ragazzi di terza media supera il livello A1, in quinta superiore solo il 51,8% degli studenti supera il livello B2. «La cause sono varie – ha detto Roberto Ricci, direttore dell’Invalsi – molto dipende dal contesto e dalla situazione socioeconomica famigliare. In alcune aree l’impreparazione è tale che è come se un terzo degli studenti non avesse frequentato la scuola: alla fine delle superiori ha le competenze della terza media».

#tu6scuola

Di fronte a questa situazione, CELIM, insieme a una decina di organizzazioni del terzo settore e alle istituzioni locali, ha aderito a #tu6scuola, progetto di cui è capofila l’Ong milanese CIAI.

Il progetto nasce per dare una risposta alla cause della dispersione scolastica proponendo degli studenti di età compresa tra gli 11 e i 14 anni un nuovo modello educativo coinvolgendo studenti, insegnanti, genitori, cittadini e istituzioni.

Una delle attività principali è il «saltaclasse», dedicato alle classi prime: prevede la creazione di un «librogame» nel quale i ragazzi pensano alla sceneggiatura e ai personaggi e la storia cambia a seconda delle scelte fatte dal lettore. A questa attività si aggiungono i laboratori di sostegno allo studio che rispondono a esigenze specifiche di supporto al percorso scolastico con spazi studio e gioco e percorsi di alfabetizzazione in italiano L2 per l’inclusione di studenti stranieri. Inoltre vengono realizzati i laboratori «Fuori Orario», incontri che rispondono alla scelta e desiderio di aprire gli spazi scolastici agli studenti in orario extrascolastico, affinché possano vivere la scuola in prima persona e trovare in essa la possibilità di conoscere, condividere e approfondire attività di interesse..

«Attraverso un modello educativo integrato – spiega Silvia Jelmini, CELIM -, #tu6scuola coinvolge duemila ragazze e ragazzi che frequentano il ciclo della scuola media, le loro famiglie, 350 insegnanti e persone della comunità intorno a loro, in un progetto triennale. Il progetto è un tentativo di superare i deficit della nostra scuola tutti insieme, studenti, genitori, insegnanti utilizzando strumenti che vengono incontro ai ragazzi e alle ragazze e li aiutino a completare la loro formazione».

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