Piccoli. Discreti. Manovrabili. I droni sono preziosi alleati dei guardiaparco. Dall’alto, grazie alle telecamere, possono osservare la flora, la fauna, ma anche le attività illecite dei bracconieri. Sempre dall’alto possono fotografare, raccogliendo materiale utile per capire i fenomeni naturali.

E proprio i droni sono parte di Conservazione delle aree protette, un progetto che CELIM sta portando avanti in Albania, insieme ad altre Ong e alle istituzioni. Sono state donate tre macchine ai guardiaparco delle aree in cui la nostra organizzazione sta lavorando e cioè Valona, Permet e Berat. «Si tratta di velivoli senza pilota robusti e di ottima qualità – spiega Luciano Bocci, CELIM Albania -. Intendiamoci, non sono giocattoli, aeroplanini telecomandati, ma strumenti professionali che devono essere manovrati da gente esperta con conoscenze specifiche». Per questo motivo, i guardiaparco hanno seguito corsi specifici per imparare a pilotare in tutta sicurezza e con la massima efficacia questi piccoli aerei senza pilota.

I droni potranno essere impiegati per più scopi: il controllo del braconaggio, la prevenzione degli incendi in aree boschive, il censimento delle specie di uccelli che svernano nei parchi, l’osservazione delle tartarughe marine che depositano le uova sulle spiagge dell’Albania meridionale.

«I droni sono macchine utilissime – conclude Bocci -. Dall’alto, godiamo di una prospettiva unica che ci può favorire nella nostra azione. L’obiettivo è tutelare il patrimonio naturale del Paese e, in particolare, i parchi che sono aree importantissime in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente».

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