«Spesa sospesa» per aiutare chi non può acquistare neppure il minimo per sopravvivere. In uno scatolone nei locali di Karibu!, il temporary shop che Celim ha aperto a Milano (via Falcone 2, ore 10,30-19), vengono raccolte confezioni di cibo che saranno destinate ai più bisognosi. È un atto di solidarietà fatto da alcuni avventori del negozio.

È un gesto encomiabile che si fonda sulla fiducia e affonda le origini nella tradizione del «caffè sospeso» napoletano. Secondo lo scrittore Riccardo Pazzaglia, la tradizione sarebbe nata dalle dispute che sorgevano al momento di pagare il caffè tra gruppi, amici al bar. Succedeva che nell’incertezza tra chi aveva consumato e chi riteneva di dover pagare per gli altri, si finisse per pagare un caffè che non era stato consumato. In tal caso, non si chiedeva indietro il credito che ne scaturiva, ma si lasciava valida l’offerta a beneficio di uno sconosciuto. Da Napoli, l’uso si è gradualmente diffuso in tutto il Paese. Dal caffè si è passati alla pizza, alla birra, al pasto, ai libri.

E così anche nel nostro negozio ha preso il via, grazie agli stimoli offertici da un avventore, l’iniziativa di acquistare un alimento in sospeso. CELIM garantisce che il cibo raccolto in questo modo sarà destinato a organizzazioni che gestiscono progetti a favore di chi non può procurarsi il cibo necessario.