Una ricchezza vola nei cieli del Kenya. Sono gli uccelli. I migliaia di uccelli che vivono in permanenza o stazionano nella bella stagione. Gli ornitologi hanno censito 1.100 specie di volatili nel Paese. Nella sola Nairobi ne vivono più di 600 famiglie. Rappresentano l’11% della popolazione mondiale.

Allora perché non trasformare questa ricchezza in una risorsa per la popolazione? Nell’ambito di «Coltivare il futuro. Filiere agricole ecosostenibili in Kenya», CELIM scommette sul potenziamento del settore turistico. La contea di Laikipia nel Nord del Kenya ha grandi potenzialità in questo comparto. Ha una flora e una fauna (bufali, elefanti, leoni, leopardi, rinoceronti) incontaminate, che possono essere sfruttate per tour turistici individuali o di gruppo. Ed è un paradiso anche per il bird-watching. Il clima particolarmente adatto, la varietà di habitat e il fatto di trovarsi in una sorta di crocevia delle rotte migratorie tra Africa, Asia ed Europa ne fanno un posto ideale per gli appassionati. Si calcola che in un solo giorno si possano vedere fino a 120 uccelli di specie diverse e in una settimana possano essere avvistati fino a 800 esemplari di famiglie diverse.

«In questo contesto – spiegano i responsabili di CELIM in Kenya – stiamo lavorando per creare percorsi che prevedano un contatto anche con le diverse comunità. Il progetto lavorerà cercando di privilegiare metodologie ecocompatibili nel rispetto delle risorse del territorio».

Il turismo è una delle attività messe in campo per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni locali strette tra la carenza di fonti idriche, la terra difficile da coltivare e il mancato sviluppo di attività alternative (il tutto amplificato dai profondi cambiamenti climatici). «Le iniziative messe in campo, che prevedono anche la trasformazione di prodotti agricoli – concludono i responsabili CELIM -, intendono aumentano le capacità di resilienza delle comunità locali offrendo loro prospettive sicure che così non si spostano in altre aree del Paese o emigrano».

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