È una scuola a tutti gli effetti. Ha i banchi, la cattedra. L’edificio che ospita le lezioni è stato ristrutturato e sistemato lo scorso anno. Ci sono anche gli allievi. Non sono bambini, ma adulti. Sono i detenuti del centro di detenzione di Mumbwa, in Zambia. A loro sono rivolti i corsi di formazione in meccanica, agricoltura, sartoria, muratura, carpenteria che CELIM, in collaborazione con l’amministrazione penitenziaria.

I lavori di ristrutturazione del centro di formazione
Un'altra fase dei lavori di ristrutturazione del centro di formazione
L'edificio oggi
L'edificio e il personale del carcere
Orto curato dai detenuti

«A Mumbwa operiamo da alcuni anni – spiega Gianclaudio Bizzotto, country manager di CELIM in Zambia -, attualmente sono 59 i carcerati che seguono i nostri corsi professionali. A questi se ne aggiungono 64 che frequentano i corsi di istruzione formale. L’idea di base è costruire, insieme a loro, capacità che possano spendere una volta usciti di prigione. In questo contesto si inserisce anche il progetto di realizzare pollai e orti. Ciò ha una doppia valenza: offrire la possibilità di imparare il mestiere dell’allevatore e permettere al penitenziario di generare fondi da reinvestire».

Molto è già stato fatto, ma CELIM vuole promuovere ulteriormente questa iniziativa coinvolgendo direttamente l’amministrazione penitenziaria. «In questi giorni – continua Bizzotto – il nostro responsabile del settore educativo sta visitando i centri penitenziari per promuovere ulteriormente queste occasioni di formazione. Siamo convinti che il reinserimento degli ex detenuti in Zambia non solo sia possibile, ma sia doveroso e che queste persone possono ancora dare molto al loro Paese».

Oltre al carcere di Mumbwa, il progetto è attivo a Kaoma (140 detenuti), Kalabo (133), Senanga (145), Mongu (482), Mazabuka (305) Nakambala Approved School (68). Oltre ai carcerati sono coinvolti anche 20 coordinatori delle attività formative, 17 responsabili dell’area psico-sociale nelle carceri, 12 impiegati dell’ufficio del lavoro, 19 assistenti sociali. Costoro riceveranno una formazione specifica per portare avanti, ciascuno nel suo ambito, le attività del progetto.

«Secondo le Nazioni Unite – conclude Bizzotto -, lo scopo principale della carcerazione è la protezione della società, la riabilitazione del carcerato e la riduzione della recidiva. Una recente analisi ha mostrato, però, che in Zambia tre prigionieri su dieci vengono arrestati e condannati nuovamente entro sei mesi successivi alla loro scarcerazione. Gli ex detenuti rappresentano una minaccia per la società perché la detenzione non ha permesso loro di avviarsi su percorsi di reinserimento nella società. Noi lavoriamo per superare questa situazione».

Detenuti zambiani impegnati in attività di formazione professionale

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