Una risorsa per tutta l’Africa. Le api sono fonte di reddito con i loro prodotti, ma soprattutto sono fonti di vita per l’ecosistema. Per questo, da tempo, CELIM ha deciso di investire sull’apicoltura in Mozambico con un progetto che prevede l’installazione di 600 arnie e l’avvio di due centri di lavorazione del miele.

Fonti di vita

Ma andiamo con ordine. Alcuni studi recenti hanno accertato che circa l’80% della flora africana beneficia dell’impollinazione naturali offerta delle api e, in misura minore, da altri insetti. Un ruolo fondamentale per tutto il sistema naturale continentale, tanto che si stima che circa un terzo del cibo prodotto nel continente è il risultato dell’impollinazione dei piccoli insetti.

«Quando la gente si renderà conto del prezioso contributo delle api alla vita umana – ha spiegato la ricercatrice Charlotte Lietaer all’emittente britannica Bbc -, rispetteranno maggiormente questi insetti, cercheranno di proteggerli e di proteggere il loro habitat».

Non è un caso che un’altra ricerca che ha studiato il rapporto tra l’impollinazione naturale e la produzione agricola tra il 2008 e il 2013 ha notato che un calo dell’impollinazione ha portato a una riduzione del 29% della produzione di derrate agricole.

Difesa dell’ambiente

Il ruolo delle api nell’ecosistema africano va oltre semplice dato economico. I piccoli insetti infatti aiutano l’uomo anche nel rapporto con la fauna selvatica. Un recente studio di Save the elephant ha notato che gli alveari posti intorno ai campi coltivati costituiscono un ottimo deterrente (naturale) contro l’invasione degli elefanti e la distruzione dei raccolti. «Quando un elefante si avvicina agli alveari – spiega Lucy King di Save the elephant -, le api si alzano in volo e disturbano il pachiderma. L’80% degli elefanti si allontana velocemente e non invade il terreno».

Le api, si sa, sono grandi lavoratrici e producono grandi quantità di miele e altri prodotti utili per la salute umana (propoli, pappa reale, cera). Prodotti che in Africa non vengono utilizzati per creare ricchezza. L’Etiopia, il più grande produttore di miele del continente, attualmente produce tra le 45 e le 50.000 tonnellate all’anno, la maggior parte viene utilizzato nel vino locale e meno di 1.000 tonnellate vengono esportate. In Kenya, il National Farmers Information Service sostiene che solo il 20% del potenziale di produzione di miele – circa 100.000 tonnellate – viene sfruttato a fini commerciali. Si stima che, attraverso investimenti e innovazioni nei sistemi di produzione, le nazioni africane potrebbero guadagnare fino a 100mila dollari l’anno.

La scommessa di CELIM

In questo contesto si inserisce il progetto di CELIM in Zambezia, che ha fatto dell’apicoltura uno dei perni della promozione dello sviluppo locale. Nella provincia, il miele finora è stato prodotto con tecniche arcaiche e attrezzature rudimentali ed è quindi di bassa qualità e difficilmente vendibile. A ciò si aggiunge il fatto che le nuove generazioni, che rappresentano oltre il 50% della popolazione, non possiedono conoscenze adatte. Il progetto prevede l’installazione di 600 arnie per apicoltura e l’avvio di due centri di lavorazione del miele legato alla Cooperativa locale Cizenda Tae. Per entrambe le attività, saranno organizzati corsi di formazione a beneficio di 100 piscicoltori e 100 apicoltori.

Progetti correlati