L’Albania è una terra ricca di natura. Una risorsa sulla quale da tempo scommette CELIM che lavora per tutelare le aree naturali e aiutarle a diventare il perno di una crescita sostenibile.

Ricchezza inestimabile

Attualmente nel Paese delle aquile, i parchi nazionali dell’Albania coprono un’area di 210.668 ettari o circa il 13,65% della superficie complessiva. La rete di aree protette comprende parchi nazionali, riserve naturali, siti archeologici e riserve marine. L’Albania ha una rete di 15 parchi nazionali e otto parchi archeologici gestiti dalle agenzie del ministero dell’Ambiente e dei Parchi Nazionali di Albania.

L’ambiente dell’Albania è caratterizzato da una flora e una fauna uniche. Il clima e il terreno creano un ambiente favorevole per diverse specie endemiche e subendemiche. Circa 3.900 miglia quadrate dell’Albania è boscoso e circa 3.000 diverse specie di piante crescono nel Paese. Le foreste ospitano diverse specie di mammiferi tra cui lupi, orsi, puzzole e camosci.

La flora e la fauna attualmente affrontano una varietà di minacce e diverse specie sono state riconosciute come in pericolo o vulnerabili. La caccia senza restrizioni ha colpito in modo significativo la fauna selvatica in Albania. L’inquinamento e l’uso incontrollato della terra stanno rapidamente distruggendo risorse preziose. La pesca e il pascolo sono anche le principali minacce alla biodiversità del paese. Altre minacce notevoli includono il cambiamento climatico, le malattie e l’estinzione naturale.

Sviluppo sostenibile

In questo contesto, CELIM lavora per ridurre l’impatto legato all’attività umana attraverso la formazione professionale delle guardie parco e dei funzionari e la sensibilizzazione dei giovani. “Vogliamo dar vita a una nuova sensibilità ambientale – osservano i responsabili di CELIM Albania -. Allo stesso tempo intendiamo creare un modello di sviluppo che sappia offrire una crescita equilibrata nel pieno rispetto dell’ambiente: attività artigianali, agricole, di trasformazione, una gestione ecocompatibile dei rifiuti. E anche il turismo. Non un turismo di massa, ma visitatori attenti alla natura e alle ricchezze storiche presenti in gran parte dell’Albania. Noi ci crediamo”.

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