Sono ovunque. Sulle spiagge. Sulle montagne. Nelle città. I bunker in Albania sono un’eredità della storia. Alcuni sono stati distrutti. Altri sono ancora intatti. CELIM Albania, in collaborazione con Albanian Trip e la Regional Administration for the Protected Area of Vlore Albania, ha deciso di dare un nuovo volto e un nuovo ruolo a cinque di loro che si trovano nella zona protetta di Llogara.

Quella dei bunker è una storia che ha dell’incredibile. Il dittatore albanese Enver Hoxha, che per anni portò avanti una politica di isolamento internazionale, temeva di essere invaso dai vicini. In particolare dall’Italia e dalla Jugoslavia. Così, tra il 1945 e il 1985, fece costruire una rete di piccoli e grandi bunker (che si univa alla rete già realizzata dagli italiani e dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale). Ne volle uno ogni quattro albanesi (in totale quasi 750mila).

Le strutture non sono mai state utilizzate in battaglia. La maggior parte di esse è ancora lì a fare la guardia a un nemico che non c’è e non arriva. Essendo costruiti in cemento armato hanno una struttura resistente al tempo. Invece di essere distrutti, molti sono stati riutilizzati. Alcuni come magazzini. Altri come dependance per le case. Alcuni sono addirittura stati utilizzato come chioschi o negozi.

«Noi – spiegano i responsabili di CELIM Albania – abbiamo pensato di dipingerli e di utilizzare le cupole come grandi pannelli sui quali scrivere messaggi per sostenere la nostra campagna a favore delll’ambiente e per una gestione razionale dei rifiuti. I turisti che passano di qui possono così vedere le nostre scritte e rispettare la natura. Un bene prezioso per il nostro Paese».

 

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