Agli zambiani piace. Quando è stagione in tutti i mercati ne vendono. I commercianti informali li propongono anche su banchetti improvvisati sulle strade. Il mango è un frutto ricercato e apprezzato. E allora perché non aumentarne l’offerta? È l’obiettivo di CELIM in Zambia. Ed è per questo che in questi giorni i volontari della nostra Ong, nell’ambito del progetto «Agricoltura a basso impatto. Lotta al cambiamento climatico in Zambia», hanno messo a dimora 320 nuove piante del prezioso frutto.

«In questi giorni – spiega Riccardo di CELIM Zambia – abbiamo innestato i manghi autoctoni con tre varietà pregiate (Alphonso, Amrapali, Chaunsa). Sono specie molto robuste e resistenti all’antracnosi, un fungo molto presente nel Paese che danneggia i frutti e ne danneggia la qualità».

I volontari CELIM hanno lavorato nelle comunità di Namushakende e Kalwndwana. Le piante si trovano nei pressi degli essiccatoi dove, tra l’altro, sono presenti anche pozzi d’acqua. «Abbiamo scelto di posizionarli vicino agli essiccatoi – continua Riccardo – affinché sia più semplice la lavorazione. I manghi vengono posizionati negli essiccatoi a pannelli solari. Qui vengono lasciati per alcuni giorni a una temperatura e a un livello di umidità costante. Dopo vengono trattati e imbustati per essere venduti».

CELIM sta cercando di aprire un mercato al mango essiccato ora non molto diffuso in Zambia. «È un’opzione alla quale ci stiamo impegnando – conclude Riccardo -. Nel frattempo, con le nuove qualità introdotte abbiamo la possibilità di raccogliere i frutti freschi per un mese e mezzo o due oltre la normale stagione del mango in Zambia. Anche questo è un risultato positivo perché ci permette di andare oltre la stagione classica che normalmente va da novembre a febbraio. Anche questo è un modo per offrire un reddito aggiuntivo agli agricoltori e tutelarli maggiormente dai rischi dei cambiamenti climatici».

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