Da Saseno è passata la storia. Questa isola è stata per secoli un presidio militare. Dai tempi di Giulio Cesare fino ai giorni nostri, le coste adiacenti al Golfo di Valona (Albania) sono state teatri di numerose battaglie. Oggi questo patrimonio storico può diventare motore di sviluppo? CELIM crede di sì e attraverso il progetto «Sviluppo sostenibile aree naturali» lavoro per la valorizzazione della storia militare della baia di Valona. Per gli appassionati l’isola possiede una grande ricchezza storica.

Secoli di battaglie

Base della Repubblica di Venezia, poi di britannici, greci e italiani, durante la Guerra Fredda Saseno è stata uno dei luoghi chiave per la Marina sovietica e albanese nel Mediterraneo. Ancora negli anni Ottanta, nell’isola risiedevano in pianta stabile 1.400 militari. Le postazioni di fuoco erano 2.840 e un imponente sistema di tunnel fungeva da deposito di munizioni, cibo e altro materiale che non poteva stare in superficie. Le autorità si aspettavano un attacco dall’Adriatico. Attacco che non è mai arrivato. Al termine della Guerra Fredda, la base è stata travolta dal crollo delle istituzioni albanesi ed è stata saccheggiata. Nel 1997 l’Italia ha rimesso piede a Saseno nell’ambito di una missione interforze di pattugliamento del canale e contrasto della criminalità. Sull’isola si è stabilito un contingente del Battaglione San Marco col compito di proteggere i radar. Ritornati in patria i marò, l’isola è diventata una sorta di poligono per la Marina albanese che l’ha presa di mira durante le sue esercitazioni, distruggendo case, caserme e bunker.

«Qui – spiegano i responsabili di CELIM Shiperi – è possibile costruire un percorso storico. Ciò che resta della base militare, i ruderi cadenti della cittadella, i bunker disseminati anche qui per resistere al “nemico”, comunicano un senso di desolazione e, allo stesso tempo, quelle pietre parlano. E raccontano le mille storie che proprio qui, all’incrocio tra Adriatico e Ionio, si sono mescolate come le acque».

Paradiso incontaminato

L’isola è anche un paradiso naturale. La sua costa è un po’ frastagliata. Sul lato occidentale si forma il golfo di Xhehenemi, una piccola, ma profonda insenatura. Sulla costa orientale, invece, si forma il golfo di Shenkoll dove fu costruito anche il porto navale-militare dell’isola, nel cui sud è presente il golfo di Japrak. Proprio qui si trova anche la spiaggia Admiral. L’isola è composta da due colline rocciose che raggiungono un’altezza massima di 342 metri.

L’isola ha spiagge bellissime che fino ad oggi non sono state utilizzate. Le grotte sottomarine come quelle di Haxhia Alia o come quelle del golfo del diavolo, ma anche tante altre, sono le più grandi che si possono trovare nel Mediterraneo. Oggi rappresentano una vera sfida per gli appassionati di immersioni e un’attrazione speciale per gli sport subacquei.

«Il nostro impegno nei confronti dell’eco-turismo non si limita solo a questo – concludono i responsabili di CELIM Shiperi -: CELIM offre supporto alle comunità del Sud dell’Albania nello sviluppo di attività legate al turismo “blu”. Attività come il birdwatching e la pesca no kill o catch and release, ad esempio, rappresentano una grande opportunità per garantire la crescita dell’economia locale e del turismo nel rispetto dell’ambiente e delle comunità locali».

 

 

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